Misiti (M5S): nessuna fiducia alle pediatrie calabresi
La più grande umiliazione per i cittadini calabresi e il personale sanitario, tutto, è quello di essere considerati, merce di scambio economico i primi e lo zero assoluto in campo professionale i secondi.
Non capisco se queste note debba firmarle da cittadino calabrese, da medico, da parlamentare. In tutti i casi mi sento profondamente umiliato e offeso.
Penso che, come me, la possano pensare tutti calabresi se solo ricordassero che già nel 2012, il presidente dell'epoca del Bambino Gesù Dr. Giuseppe Profiti, attuale commissario di Azienda Zero della Regione Calabria, e la dr.ssa Elga Rizzo, DG del Pugliese Ciaccio, avevano già firmato una convenzione che doveva servire ad evitare la tanto famigerata migrazione sanitaria.
A dirla tutta si puntava a far diventare l'Ospedale di Catanzaro punto di attrazione per l'intero meridione, ma quel progetto non ebbe grandi risultati. Fu aspramente criticato perché la struttura divenne un semplice punto di reclutamento di patologie, poi dirottate nel Lazio, incrementando ulteriormente la spesa sanitaria. In quel caso si parlava però della sola ortopedia pediatrica.
Oggi si lancia addirittura una rete pediatrica con il Bambino Gesù. Un accordo di tre anni con un impegno di spesa di 5 milioni. È evidente la mancanza di volontà di costruire un ospedale pediatrico in Calabria che abbia tutti i reparti che, ad oggi, alimentano l'emigrazione sanitaria.
Appare palese come le professionalità degli operatori sanitari calabresi non vengano apprezzate, né tantomeno riconosciute, e a questo punto non si capisce perché debbano esistere in alcuni ospedali dei reparti dedicati all'età pediatrica se poi si deve ricorrere all'eccellenza dei professionisti di altre regioni, dove ad operare spesso ci sono medici calabresi.
Non sarebbe stato più facile effettuare un censimento per conoscere quanti sono i medici nei reparti di pediatria? Quali sono le carenze e come rimediare in tempi brevi? Quanti e quali sono i reparti dotati di attrezzature dedicate per l'età pediatrica, quanti sono i posti di terapia intensiva pediatrica e come sono distribuiti nell'intera regione? Il percorso del risanamento della sanità calabrese necessita di rispetto delle parti e conoscenza dei percorsi.
Altrimenti che venga detto apertamente che per l'attuale politica regionale i medici calabresi, quelli che si occupano di patologie pediatriche, non sono affidabili ed è meglio andare fuori regione.