Il picco del covid19 nella nostra regione si potrebbe manifestare per il prossimo 22 marzo, secondo una elaborazione del professor Vincenzo Carbone del Dipartimento di Fisica, dell’Università della Calabria. Uno studio che tiene soprattutto in considerazione di un fattore, quello più importante tra le altre cose, il rispetto basilare delle disposizioni di quarantena diramate dalla Presidenza del Consiglio. Una tesi che se dovesse trovar conferma, sempre a detta del professor Carbone, addirittura per fine aprile l’epidemia potrebbe “spegnersi

Professore Carbone, al di la della sicurezza per la nostra salute, rispettare le disposizioni di quarantena è l’unico rimedio per rallentare il numero di contagi che raggiungerà il picco, in base ad un calcolo da lei elaborato, intorno al 22 marzo. Ci spieghi com’è arrivato a questa deduzione.

Innanzitutto voglio ribadire una questione di metodo. Fare predicibilità su un sistema naturale è l’approccio metodologico della fisica. Un fisico acquisisce una forma mentis per cui riesce ad elaborare modelli sulla base di esperimenti o di dati reali, e questi modelli vengono utilizzati per fare predicibilità. Nel caso in questione, il modello fisico si basa sulla dinamica delle popolazioni, e in particolare sulla interazione possibile fra due sottogruppi nell’ipotesi di omogeneità. Il modello fisico riesce a prevedere la variazione del numero di infetti nel tempo, e quindi consente di stimare l’andamento dell’epidemia dal suo insorgere fino alla sua scomparsa. E’ basato su due parametri liberi che vengono stimati utilizzando i dati reali. I dati che ho utilizzato sono quelli diramati dal bollettino della protezione civile alle 18:00 di ogni giorno. Una volta stimati i parametri, avendo oramai a disposizione (purtroppo) abbastanza dati reali, possiamo prevedere cosa potrebbe accadere alla dinamica dell’epidemia in corso. In questo modo si riesce a prevedere, con una certa approssimazione e tenendo fissi i parametri stimati, quale sarà il corso della epidemia, e quindi anche stimare eventualmente il picco e il numero di infetti che ci si aspetta. Possiamo anche costruire delle strategie per il futuro utilizzando il significato fisico dei parametri (cioè quale effetto fisico descrivono i parametri considerati nel modello elaborato), per esempio la “sezione d’urto” delle interazioni che nel modello tiene conto come parametro, delle disposizioni ministeriali sull’isolamento delle persone. In tal modo si può capire, utilizzando il modello, come intervenire. Minore la sezione d’urto, minore il numero di contagi. E’ quindi essenziale attenersi alle disposizioni messe in atto per fare diminuire il più possibile questo parametro. Ne va della nostra salute personale e di quella di tutti. Da questa esperienza purtroppo negativa, dobbiamo imparare che la dinamica delle popolazioni è un processo collettivo, le mie azioni influenzano quelle degli altri e, di conseguenza, come feedback influenzano anche il mio futuro. Non sono solo le mie azioni personali a influenzare il mio futuro, ma il feedback che queste hanno come dinamica del sistema in risposta alle mie azioni. E’ un sistema complesso, e come tale non sono solo le mie azioni ad influenzare il mio futuro, ma anche e soprattutto l’effetto che, le mie azioni, hanno sugli altri. Questo feedback dovrebbe fare capire che il comportamento di una singola persona influenza in modo estremamente sensibile la dinamica di tutta la popolazione. Le modalità di contenimento delle interazioni vanno rispettate pedissequamente, è il solo modo per avere un beneficio collettivo e, di conseguenza, un beneficio personale. Le stime fanno forse intravvedere una situazione problematica per il sistema sanitario, anche per questo è fondamentale che il singolo individuo si attenga alle disposizioni.

Quanto può essere considerato attendibile questo studio

L’attendibilità dello studio è una questione estremamente delicata. Sto lavorando per stimare al meglio le previsioni, che comunque restano previsioni essenzialmente probabilistiche basate su un modello fisico, applicato a un ambito peculiare come l’andamento di una epidemia. Le stime sono da considerarsi come probabilità, e sono ovviamente suscettibili di errori che, se dal punto di vista teorico sono accettabili e normali, dal punto di vista sociale possono determinare aspettative o timori forse eccessivi. Il modello dipende fortemente e criticamente dai parametri, e quindi le simulazioni dipendono in modo critico dalle modalità con cui ogni singolo individuo rispetta le disposizioni messe in atto. E’ un momento particolare, spero vivamente che ci si stia avvicinando al picco di infezioni, così almeno dice il modello; per mantenere limitato il numero di infetti, e limitare nel tempo la durata dell’epidemia, bisogna mantenere le disposizioni ancora per un tempo relativamente lungo, anche dopo che avremo superato il picco di infezioni.

 

Quando lei dice che l’epidemia si spegne, vuol dire che non ci sarà più il pericolo di contagio in generale?

Si, nel modello l’epidemia si spegne quando non ci sarà più possibilità di infezione, nel senso che gli infetti sono guariti o posti in quarantena. In ultima analisi quando non ci sarà più possibilità di interazione fra il virus e i soggetti non infetti. E’ una questione molto delicata, credo che bisogna imparare dalla Cina. In questo momento in Cina il numero di infetti sta lentamente decrescendo. La decrescita purtroppo è molto lenta, sia nel modello che nei dati reali che arrivano dalla Cina. Sto lavorando per una stima dei parametri nel caso della Cina, in modo da affrontare, spero a breve, la situazione che ci si presenterà davanti. Per capirci, dopo il picco delle infezioni, che spero vivamente sia contenuto, non dobbiamo assolutamente farci prendere dall’euforia ma continuare a rispettare le disposizioni in modo che la decrescita sia quanto più rapida possibile. Anche in questo caso, il comportamento del singolo ha una influenza enorme sulla dinamica di tutta la popolazione.

Questa proiezione, ricordiamolo ancora una volta può esser considerata attendibile se si rispettano tutte le misure di precauzione giusto? 

Assolutamente vero, e lo ribadisco. Fisicamente ci troviamo di fronte a un sistema complesso, ogni singola parte del sistema, ossia il comportamento del singolo, ha influenza collettiva e, come feedback, influenza la dinamica dei risultati sul singolo. Qualche giorno fa spiegavo questa dinamica ai miei studenti che seguono, ovviamente in modalità remota, il corso che tengo sulla Fisica dei Sistemi Complessi all’Università della Calabria. Un sistema fisico è sempre imperfetto per definizione, in un sistema complesso è possibile fare predicibilità solo probabilistiche, e in questo caso è assolutamente necessario ridurre al minimo la possibilità che aumenti la “sezione d’urto”. Traducendo, se si mantengono le disposizioni e si rispettano in modo pedissequo per un tempo moderatamente lungo, sono certo che usciremo da questa fase critica. Andiamo avanti quindi con moderato ottimismo e impariamo che i comportamenti virtuosi di ognuno di noi hanno una influenza determinante per il benessere di tutta la società, e quindi di noi stessi.

Dario Rondinella