I deludenti risultati ottenuti dalla Lega alle regionali in Puglia ( 9.5%) e Campania ( 5,6%) ed anche nella città di Reggio Calabria (4,6%)  e Crotone  (3,7%) ha indotto i big della Lega a riflettere sul modello organizzativo del partito nelle regione del Mezzogiorno. Basti solo accennare che a Reggio Calabria la lista "Cambiamo" di Toti alla sua prima apparizione ha preso quasi quanto la Lega con il 4,3%.  Oltre alla nuova segretaria politica che affiancherà Matteo Salvini anche per dare l'idea che la Lega non sia un partito stalinista dove comanda solo il capo, o, per usare un termine caro ai salviniani, il "Capitano", è molto probabile che possa iniziare a breve un periodo congressuale. La trasformazione dalla Lega Nord al Movimento "Noi con Salvini" e poi alla Lega Salvini Premier ha costretto il partito di Via Bellerio a Milano a commissariare le Regioni del Sud anche per evitare che soggetti poco raccomandabili potessero prendere in mano il partito anche se in alcuni territori è avvenuto comunque che soggetti molto chiacchierati attratti dalla Lega vi siano poi, in effetti, transitati. Spesso i commissari provenienti dal profondo Nord hanno dimostrato di non conoscere i territori per come era inevitabile. Lampante il caso del Commissario della Lega in Calabria, il deputato Bergamasco Cristian Invernizzi che prima di essere catapultato dal partito in Calabria da seguace di Bossi fortemente antimeridionalista in Calabria non aveva mai messo piede. E il caso Invernizzi non è stato il solo.  Oggi è giunto il momento di dare spazio alla base. E sembra che tale virata venga fortemente sponsorizzata dal vice-presidente del Senato Roberto Calderoli che si metterà in moto per organizzare congressi locali - in primo luogo cittadini e provinciali - per eleggere e non più nominare da via Bellerio i vari responsabili leghisti sul territorio. Anche se è bene ricordare che nel caso della Calabria il bergamasco Cristian Invernizzi non è più Commissario ma è stato nominato, senza alcun congresso e senza alcuna decisione della base, direttamente da Matteo Salvini, segretario regionale in Calabria per ben tre anni. Neanche nel partito comunista cinese o russo si adottavano decisioni simili. Ma considerando un Vicepresidente di giunta regionale con numerose deleghe, un gruppo consiliare di ben quattro consiglieri regionali, un deputato, un parlamentare Europeo ed una miriade di nomine di sottogoverno il risultato ottenuto in queste amministrative dalla Lega in Calabria è talmente deludente che imporrà a Via Bellerio di prendere seri provvedimenti se non si vuole che il vento leghista si affievolisca al punto tale da scomparire. A via Bellerio sono in tanti a scommettere sulla necessità di una nuova fase di " devoluzione dei poteri decisionali verso il basso" per come ha scritto il sito on-line Affaritaliani.it, sempre ben informato sulle vicende del quartier generale leghista. Addirittura vi è chi pensa che nell'autunno del 2021 possa celebrarsi il congresso nazionale federal con l'elezione del segretario che ad oggi non potrà che essere nuovamente Matteo Salvini, anche se qualcuno, rimpiangendo la vecchia Lega Nord e la sacra battaglia dell'autonomia, in cuor suo spera nel nome dell'astro nascente, Luca Zaia, votato in modo plebiscitario dal popolo veneto.