Lunedì nero. E’ il titolo di oggi? In parte sì. La borsa di Milano perde l’11 %, cresce la diffusione del Coronavirus in Italia: 7985 positivi, 724 guariti, 463 morti (fonte Protezione civile). La buona notizia è che il paziente 1 di Codogno adesso respira autonomamente.

Nel mondo i contagiati sono oltre 110mila,  62.302 hanno vinto la malattia, oltre 3800 i decessi e 100 paesi devono combattere contro un nemico probabilmente uscito fuori da un pipistrello in una foresta lontana, molto lontana. Poi il mercato, una città laggiù in Cina. Il resto della storia ormai è noto. Le nostre vite cambiate. Le abitudini stravolte.

Oggi ho visto i miei genitori. A molti metri di distanza. Nelle scale della loro casa. Io giù, mia madre e mio padre sopra. Avevamo voglia di scambiare due chiacchiere. Hanno superato i 70. Meglio così. Così vicini, così lontani.

Invece 11 è il bilancio del Coronavirus in Calabria con 60 medici condotti in quarantena. Coprono un bacino di 70mila pazienti. Bel guaio.

Numeri si rincorrono. La rivolta nelle carceri ha un bilancio tragico: 7 morti a Modena. Fermiamoci e riflettiamo bene. Hanno commesso reati. Vero. Ma sono esseri umani. Come noi vivono giorni di paura. Possono ammalarsi, guarire, possono non farcela. Provate a mettervi nei loro panni; solo per 30 secondi. Bastano ad allontanare cattiveria e odio.

Ah, dimenticavo: i posti in rianimazione sono pochi, la ventilazione necessaria a sopravvivere non sarà disponibile per tanti. Una tragica lotteria. Solo la responsabilità individuale può allontanarla.

I nostri medici, infermieri, oss sono bravi e rischiano ogni giorno. Non basterà solo competenza e spirito di abnegazione a salvarci. Tocca a noi volere bene e volerci bene. Si può fare seguendo una regola, un hashtag per fortuna virale più del virus: #iorestoacasa.

Ripetiamo questo mantra. È una preghiera laica al buon senso.

 

Alfonso Bombini