Un lupo ritrovato ferito...e poi curato e liberato. Un altro, invece, ritrovato morto, vittima della crudeltà dell’uomo. Perché sembra essere un lupo, dai primi rilievi una femmina adulta, quello ritrovato a Marcellinara, centro del catanzarese, appeso con un filo di ferro al cartello di ingresso del paese. Due storie contrapposte che delineano perfettamente due lati tanto diversi da risultare diametralmente opposti che vedono protagonista l’uomo, talvolta impegnato nella protezione e cura degli animali, talvolta protagonista di gesti che sono anche difficili da interpretare e spiegare.
A poche ore di distanza la Sila, dove è stato liberato il lupo Arvo, dopo essere stato curato, e Marcellinara sembrano lontane anni luce. Chiaramente, nel caso del lupo trovato morto, è stata subito aperta un’inchiesta per individuare i responsabili dell’accaduto e cercare di capire cosa possa aver spinto queste persone ad un tale gesto. La contrapposizione fra i due eventi richiama poi alla mente l’episodio avvenuto a Sangineto, centro del Tirreno cosentino, dove qualche anno fa era stato barbaramente ucciso il cane Angelo. Da più parti si chiede un inasprimento delle pene, ma resta comunque un gesto, che non trova spiegazione e giustificazione alcuna.