La cena della Vigilia di Natale è una tradizione secolare che, ancora oggi, resta sacra in tutta la Calabria, e una delle pietanze simbolo di questa serata è la pasta ‘mmullicata, un primo piatto immancabile sulle tavole di ogni famiglia del luogo.

Gli ingredienti della tradizione 

I protagonisti di questa ricetta sono le sarde - o le acciughe -, la pasta lunga, la mollica di pane fritta e il sugo rosso al baccalà. Sebbene questo piatto sia gustoso tutto l’anno, in Calabria è particolarmente legato alla Vigilia di Natale, quando si osserva la consuetudine di mangiare pietanze a base di pesce. Con l’aggiunta delle sarde, la tradizione viene pienamente rispettata ma esistono diverse varianti in base alla disponibilità del pesce e agli usi locali: nell’Alto Ionio Cosentino, ad esempio, si utilizza il baccalà. Altri, invece, prediligono l’acciuga.

Questa pietanza ha origini antiche, nata dall’ingegno delle classi meno abbienti che, anche durante le festività natalizie, si adattavano utilizzando ingredienti semplici come il pane raffermo. Oggi, la pasta ‘mmullicata, pur conservando la sua semplicità, è diventata un piatto ricco di sapore ed è diffusa in tutto il Sud Italia, con una particolare presenza anche in
Sicilia. Un dettaglio emblematico è proprio l’utilizzo del pane raffermo, che viene sbriciolato e dorato in padella con l’aglio, diventando croccante e saporito.

La preparazione della pasta ‘mmullicata

Ogni famiglia ha la sua variante di questa ricetta, e non esiste un unico modo per prepararla.

Ecco una versione tipica:

1. In una padella, far soffriggere uno spicchio d’aglio con olio d’oliva.
2. Aggiungere la mollica di pane e i filetti di acciughe, lasciando che le acciughe si sciolgano e che la mollica diventi croccante e dorata.
3. Nel frattempo, cuocere la pasta lunga (spaghetti, bucatini, vermicelli o simili) e
scolarla al dente.
4. Condire la pasta con il composto di acciughe e mollica di pane e aggiungere il sugo di pomodoro, preparato con il baccalà.

Per il sugo al baccalà:

● Tritare uno spicchio d’aglio e farlo rosolare in un tegame con un po’ d’olio.
● Unire il baccalà e lasciarlo insaporire per alcuni minuti.
● Aggiungere mezzo bicchiere di vino bianco e farlo evaporare a fuoco vivace.
● Versare la passata di pomodoro, aggiustare di sale e far cuocere a fiamma bassa per circa 30 minuti, aggiungendo acqua calda se necessario.
● Una volta pronto, il baccalà può essere servito a parte, mentre il sugo viene utilizzato per condire la pasta.

Le tredici portate della Vigilia

La pasta ‘mmullicata è solo l’inizio della tradizione bisignanese, che prevede ben 13 portate per la cena della Vigilia. Tra queste troviamo: broccoli, baccalà fritto, baccalà in umido, zucca fritta e finocchi, tutti protagonisti delle festività. Anche il pane ha un ruolo speciale con il tradizionale "u Natalisu", accompagnato dai dolci tipici: ‘mpigliulati, turdilli, mustazzuoli e altri ancora.

Il significato della Vigilia

La cena della Vigilia di Natale non è solo un’occasione gastronomica, ma un momento di unione e celebrazione del vero senso della festa: la nascita, la vita e la famiglia. Questo è uno dei momenti più sacri dell’anno, da condividere con le persone più care, portando gioia e tradizione sulla tavola di ogni famiglia.