Bilancio più che positivo per la V edizione di Insegui l’Arte, Festival della Ri-Conoscenza, che si è chiusa il 6 gennaio per le vie di Badolato con il tradizionale ballo dei Giganti di Felice Napoleone, e con il suggestivo passaggio di un’inattesa Befana sui trampoli, che ha dispensato doni per i tanti bambini accorsi.

Venti giorni di intense attività che hanno visto il coinvolgimento di più di quaranta ospiti tra musicisti, attori, scrittori, giornalisti e pedagoghi.

 

 

 

 

 

 

 

Una lunghissima kermesse o grande festa di comunità – come piace definirla al direttore artistico Josephine Carioti – iniziata il 17 dicembre e che ha animato la marina e il borgo di Badolato con ben 8 spettacoli serali, 2 presentazioni di libri, 5 laboratori e due escursioni.

Come da consuetudine, anche quella di quest’anno è stata una rassegna multidisciplinare di spettacoli di musica, opera, danza, prosa e arte. Una finestra aperta sul Mediterraneo, una lente di ingrandimento sulla musica del Sud del mondo e sulle sue tradizioni, grazie alla presenza di artisti di fama internazionale arrivati da diversi angoli del pianeta nel piccolo paese calabro che si affaccia sul Mar Ionio.

Badolato, luogo di elezione del Festival della Ri-Conoscenza e che – meglio di qualunque altro borgo – ne sposa la mission per via della sua naturale apertura verso le culture del mondo. Un paese che negli anni si è caratterizzato come vitale comunità multietnica e crocevia di diverse culture e che vede in Insegui l’Arte il suo faro per naviganti in cerca di accoglienza umana e artistica.

Perché alla base della fitta rete di relazioni artistiche che ruotano intorno al Festival della Ri-Conoscenza vi sono il rapporto umano, l’amore e il senso di appartenenza verso quei luoghi, che ora più che mai necessitano di cura e protezione. Un concetto che tiene a ribadire Josephine Carioti: “non un festival fine a se stesso e che ama autocompiacersi dei propri successi, ma un festival al servizio di un comunità resiliente, fatta di uomini e donne che intendono lottare per la difesa del proprio patrimonio paesaggistico e naturalistico.

Un Festival inclusivo, con uno sguardo attento agli invisibili, agli ultimi – che poi ultimi non sono – e a tutte quelle micro comunità (gambiani, guineani, maliani, nigeriani, pakistani, camerunensi, senegalesi, curdi, marocchini, albanesi, rumeni, tunisini) approdate in terra calabra per condividerne le ricchezze e le mancanze.

“In questo periodo di pandemia in cui ci si può spostare sempre meno, Insegui l’Arte oggi più di ieri ha voluto regalare un viaggio intorno al mondo al suo pubblico, costretto a soffocare il proprio istinto nomade, il bisogno di muoversi e di confrontarsi con le altre culture.” Ha precisato il direttore artistico.

 

 

 

 

 

 

Questa quinta edizione invernale, infatti, è stata un lunghissimo e ammaliante viaggio musicale, iniziato dal cuore pulsante di Buenos Aires con un grande omaggio al genio di Astor Piazzolla, proseguito attraverso l’India, il Pakistan e il Medio Oriente, per arrivare sino al West Africa e ai monti del Rif marocchino. La grande carovana di Insegui l’Arte ha toccato anche la costa e l’entroterra della Trinacria; dall’Aspromonte, passando per le Serre, è giunta ai piedi del Pollino e dai campi flegrei ha fatto un grande salto fino alle banlieues parigine.

 

Il Festival ha dovuto destreggiarsi tra nuovi decreti e la paura di contagio fra il personale artistico e tecnico: “realizzare un festival nel bel mezzo di una pandemia è stato un grande banco di prova. Ed è stato grazie alla tenacia degli Artisti, alla buona volontà dei nostri collaboratori e alla fiducia che il nostro pubblico e i nostri partner culturali hanno riposto in noi, se siamo riusciti a portare a termine le attività del Festival, con una grande partecipazione di pubblico. Un grazie particolare va all’Amministrazione del comune di Badolato, che ha presenziato a tutte le manifestazioni e che ha permesso, in sinergia con le forze dell’ordine, lo svolgimento dell’unica manifestazione prevista all’aperto e rivolta ai bambini e alle famiglie. Vogliamo ringraziare, inoltre, l’IC di Badolato che ha aperto le porte del proprio Istituto per ospitare i laboratori di pittura rivolti ai bimbi dell’infanzia.

E, non per ultimo, un doveroso ringraziamento va alla Regione Calabria che riconosce e premia anche quest’anno il valore storico e culturale che Insegui l’Arte ha per questa striscia di terra calabrese che si affaccia sul “mare di mezzo”.”

E già si pensa alla VI edizione del festival, per agosto 2022, il cui tema sarà presto reso noto.