La Calabria, la sanità ed il Coronavirus
Nei giorni scorsi la Governatrice Jole Santelli ha dichiarato che "Il nostro sistema sanitario viene da dieci anni di commissariamento e sino ad oggi il settore è stato gestito solo in chiave economica, con tagli selvaggi dei servizi che al momento riescono a mala pena ad affrontare l'ordinario, figurarsi un'emergenza come questa. Basti pensare che i posti in terapia intensiva sono circa 150 e sono quasi tutti già impegnati da pazienti ordinari". questa frase induce a riflettere sul perché il commissariamento della sanità in Calabria sia in atto da circa dieci anni e di come sia stato possibile giungere a questo punto che definire tragico è solo un grande eufemismo. Ed è ovvio che oggi con l'avvento del Coronavirus tale situazione già disastrosa diviene drammatica. Come è stato possibile che per anni ed anni non si sia potuto affrontare il dramma di una sanità che non funziona. La risposta è semplicissima ed elementare. Per il semplice motivo che la soluzione del problema è demandata a coloro i quali sono la causa stessa del problema. E come affidare ai ladri la facoltà di fare delle leggi contro il reato del furto. In pratica la classe politica è quella che gestisce, attraverso le Regioni, la sanità. Ed il dramma è tutto qui. Nella vecchia Prima Repubblica fra i posti di sottogoverno quello più ambito era il Presidente delle vecchie USL (Unità Sanitarie Locali) che consentivano assunzioni clientelari, appalti truccati, favori agli amici e agli amici degli amici e tutto quello che ne conseguiva in termini di gestione del voto di scambio e del rapporto privilegiato con le organizzazioni criminali. Basta studiare la carriera di tanti deputati socialisti e democristiani che poi si sono riciclati nella seconda Repubblica. La loro carriera folgorante parte dalla gestione delle USL. Nulla è cambiato da almeno 50 anni, cioè da quando sono nate le Regioni nel 1970 ed hanno iniziato a gestire la sanità. Un settore profondamente inquinato con tanti imprenditori del settore privato accreditato in odor di mafia, la vera mecca d'oro delle tangenti calabresi. Il vero "tesoro" della politica sporca e truffaldina. La vera madre di tutte le tangenti. Lo sanno tutti, anche i gatti. In Calabria la sanità è oro colato per la criminalità e per la politica oramai al servizio della 'ndrangheta. Il Commissariamento potrà rimanervi anche per altri secoli. Non cambierà mai nulla. E' necessario che la sanità venga estromessa dalle Regioni. Deve ritornare alla centralità dello Stato e per la Calabria si deve formare una task Force di giudici incorruttibili e di militari che commissario la sanità bonificandola dalle infiltrazioni che la sorreggono da decenni. E' ovvio che si tratta di pura utopia e che non cambierà mai nulla. Questa la tragica realtà irremovibile. Anche se vi sono poi, come in tutti i settori, anche tanti bravi medici, tanti validi infermieri, alcune strutture pulite e dignitose anche sul piano morale ed etico. Ma sono delle rondini che non fanno Primavera. Sono eccezioni che confermano la regola. Purtroppo.
Gianfranco Bonofiglio