E' morto il calabrese Amadeo Ricucci, inviato Rai di guerra: aveva 63 anni
Unito al suo lavoro fino all'ultimo giorno di vita: muore lo storico giornalista Rai Amedeo Ricucci, all'età di 63 anni, stroncato da una malattia che lo ha consumato progressivamente, fino a spegnersi in una camera d'albergo a Reggo Calabria, dove soggiornava per poter realizzare uno Speciale del TG1 dedicato alla 'Ndrangheta.
Originario di Cetraro, Ricucci è stato un capo saldo del giornalismo italiano, impegnato come inviato Rai e per vari programmi di approfondimento come Professione Reporter, Mixer e La Storia siamo noi.. E' stato gli occhi e la bocca dei principali conflitti degli ultimi vent'anni: dalla guerra in Kosovo fino a quella in Afghanistan. Una vita spinta dalla passione per la propria professione, che lo ha portato a scontrarsi con situazioni di grave pericolo, ma anche di grande coraggio.
Ricucci ha vissuto sulla propria pelle le atrocità del mondo: un sequestro durato 11 giorni, in Siria, insieme ad altri quattro giornalisti, mantenendo il silenzio stampa.
Nel 1993 - inoltre - durante il viaggio in Somalia - vide con i propri occhi la morte della giornalista del TG3 Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin in un misterioso attentato.
Una vita fatta di riconoscimenti, di emozioni, di passione, una vita dedita ad un mestiere che è tante cose, ma soprattutto tanto coraggio.
Il desiderio di poter dare il proprio contributo al mondo.
Addio Amedeo.
Originario di Cetraro, Ricucci è stato un capo saldo del giornalismo italiano, impegnato come inviato Rai e per vari programmi di approfondimento come Professione Reporter, Mixer e La Storia siamo noi.. E' stato gli occhi e la bocca dei principali conflitti degli ultimi vent'anni: dalla guerra in Kosovo fino a quella in Afghanistan. Una vita spinta dalla passione per la propria professione, che lo ha portato a scontrarsi con situazioni di grave pericolo, ma anche di grande coraggio.
Ricucci ha vissuto sulla propria pelle le atrocità del mondo: un sequestro durato 11 giorni, in Siria, insieme ad altri quattro giornalisti, mantenendo il silenzio stampa.
Nel 1993 - inoltre - durante il viaggio in Somalia - vide con i propri occhi la morte della giornalista del TG3 Ilaria Alpi e del cameraman Miran Hrovatin in un misterioso attentato.
Una vita fatta di riconoscimenti, di emozioni, di passione, una vita dedita ad un mestiere che è tante cose, ma soprattutto tanto coraggio.
Il desiderio di poter dare il proprio contributo al mondo.
Addio Amedeo.