L'aula bunker di Reggio Calabria
L'aula bunker di Reggio Calabria

La Corte d'assise di Reggio Calabria ha condannato Antonino Cuzzocrea a 30 anni di carcere per l'omicidio di suo cugino, l'imprenditore Francesco Cuzzocrea, avvenuto il 20 ottobre 2019.

L'omicidio

L'omicidio si è verificato in contrada Rosario Valanidi, nella zona pedemontana di Reggio Calabria, e secondo l'accusa è stato commesso "per motivi abietti e futili", legati a dissidi familiari riguardanti l'acquisto di un terreno agricolo, la gestione di un consorzio di irrigazione e la ristrutturazione di loculi all'interno di una cappella funeraria di famiglia.

La sentenza

La sentenza è stata emessa nell'aula bunker, dopo che la Corte, presieduta da Natina Pratticò, si è ritirata per deliberare dopo le argomentazioni degli avvocati difensori di Cuzzocrea, Francesco Calabrese e Valerio Spigarelli.

Le indagini, condotte dal procuratore aggiunto Walter Ignazitto, hanno rivelato che l'imputato avrebbe attirato Francesco in un terreno vicino alle loro case manomettendo il sistema di irrigazione. Subito dopo lo avrebbe ucciso colpendolo con diversi proiettili.

Nel medesimo processo sono stati condannati altri due imputati, ma non per omicidio.

Giuseppe Siclari è stato condannato a un anno e 4 mesi di reclusione per falsa testimonianza e favoreggiamento. Anche la madre di Cuzzocrea, Antonia Foti, è stata condannata a 6 mesi di carcere per aver minacciato il nipote, il figlio di "Nicolino" Cuzzocrea.