Violenza fisica e psicologica per dei fratellini, vittime della loro madre e del suo compagno durante il periodo di convivenza dei due.

Minacciati, picchiati e costretti a mangiare entro un tempo stabilito se non volevano le botte, erano queste le sevizie di cui sono stati vittime i minori che spesso si rifugiavano dai parenti ed a chiedere l'aiuto del padre.

Ma non solo, secondo l’accusa i due avrebbero reiterato violenze contro i bambini colpendoli con calci, pugni e schiaffi, lanciandogli addosso oggetti e, addirittura, imponendogli tempi per i pasti. Sembrerebbe che l'uomo spingesse la testolina dei minori nel piatto se avessero continuato a mangiare con eccessiva lentezza, cronometrando il tempo impiegato, minacciandoli di non poter incontrare il padre o di essere sottoposti ad una punizione.

Le torture non sono state solo queste. Sembrerebbe che per aver piegato male degli indumenti, uno dei  minori sia stato colpito con il lancio di un comodino e, in un altro episodio, all’età di 8 anni, per aver lavato male i piatti, sia stato colpito ad un braccio dal lancio di un tagliere. In questa circostanza, il ruolo della madre fu inesistente.

Durante un altro episodio a tavola, l'uomo non avrebbe accettato il modo in cui uno dei piccoli sbucciasse una mela, per questo gli avrebbe lanciato contro un coltello ferendo il minore alla testa ed affermando che colpendo la fronte lo avrebbe finalmente ucciso una volta per tutte.

E ancora, sempre l'uomo, avrebbe messo a terra un piatto dicendo ad uno dei piccoli di mangiare per terra come un cane perchè non degno di stare a tavola. Anche in tale circostanza la madre, pur presente, non fece nulla.

Maltrattamenti e violenze per i quali il GUP del Tribunale di Castrovillari ha condannato i due imputati a 2 anni e 4 mesi di reclusione per la madre e 2 anni e 6 mesi di reclusione per il suo convivente.  Pena chiesta sia dal pubblico ministero che dalle parti civili rappresentate dagli avvocati Francesco Nicoletti, Maria Teresa Zagarese e Giusy Acri.