L’ultima fatica musicale del Tape Lab Studio di Cosenza firmata Dylan Jay è online da metà del mese di gennaio e si intitola “La mia colpa”.

Racconta, senza mezzi termini, l’affievolirsi dei sentimenti. Punta sul coraggio, lo stesso che da ai più una nuova possibilità: quella di vivere una seconda vita, quella che, da temerari, si sceglie al posto di una infelice ma forse più comoda.

«E’ la verità che preferisco a tutto il resto – asserisce Andrea Mercuri, il cantante lametino autore del brano -. Rifiuto la vita arida e priva di stimoli per rincorrerne una fatta di cose tangibili, che arricchiscono il nostro io e ci offrono linfa nuova». Andrea si avvicinò alla musica già all’età di 5 anni iniziando a studiare “canto” poi, gli studi radiofonici e le prime note messe nero su bianco.

“Wills” fu il suo primo singolo datato 2012. E così via, da “Stereophonic Boy” a “Never Die”, passando per “Whir/wind” e strizzando l’occhio all’electro-pop. Apre le serate disco di alcuni club tra i più conosciuti dello Stivale, continua la sua ascesa musicale e nel 2019 pubblica “In case of fire”, un brano dance pop con sonorità tipiche degli anni ’90 che emoziona gli appassionati del genere.

E ancora “After the storm” con ambientazioni dark nel dicembre 2019 e “Fall Oh! Night” lo scorso anno. Tutti brani di notevole fattura.

Poi la decisione di scegliere la lingua italiana e la synth pop con cui produce “La mia colpa”. E’ un tripudio di emozioni, sentimenti e sensazioni il brano, offre spunti alla riflessione, la stessa che interessa un amante illuso e stanco.

Un uomo che, ripartendo da se stesso, ha voglia di volare senza troppo attendere. E allora? Si mettono da parte gli sguardi ipocriti di chi non è stato in grado di distinguere il male e il bene, basta alzare il volume e iniziare a muovere i primi passi guidati dalle fantastiche note studiate ad hoc da Arianna Tomaselli e Marco Passarelli, i prof (rispettivamente romana e cosentino, ndr) delle incisioni.

Il brano continua a piacere e a scalare posizioni nelle classifiche radiofoniche italiane. Wow. Che successo.