La dolce e straziante dedica di Mario Occhiuto al figlio per il suo compleanno
"29 marzo. Il tuo giorno, Chicco. Oggi è il tuo compleanno, Francesco. Trenta anni. E noi siamo qui, con te."

Parole che stringono il cuore quelle pubblicate oggi dal senatore Mario Occhiuto. Oggi, che sarebbe stato il compleanno di Francesco, Chicco, il figlio che non c’è più. Trenta anni, una tappa che non vedrà mai. Un dolore che non si spegne, ma che si trasforma ogni giorno in una dolce, silenziosa presenza.
La dedica
"29 marzo. Il tuo giorno, Chicco. Oggi è il tuo compleanno, Francesco. Trenta anni. E noi siamo qui, con te. Anche se non possiamo più vederti, tu sei sempre con noi, con il tuo sorriso dolce. Nel pensiero, nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi che parlano di te."
Queste parole, cariche di struggente amore, sono quelle di un padre che, pur nella perdita, trova la forza di sentirsi ancora legato al figlio. Un legame che non si è spezzato, ma che si è fatto più sottile, più profondo, come un filo invisibile che attraversa il tempo e la distanza.
La morte di Francesco non ha cancellato la sua presenza. Anzi, a volte sembra che la sua anima si faccia sentire nei momenti più inaspettati, come quando, all’improvviso, si è accesa la TV nella sua stanza. Un fatto inspiegabile, che ha fatto pensare a Mario che fosse un segno, una piccola voce che cercava di farsi sentire da quella dimensione misteriosa in cui ora vive. "L’altro ieri, all’improvviso, si è accesa la TV nella tua stanza. È rimasta accesa finché non l’abbiamo spenta noi, poco dopo. Un fatto inspiegabile, che ci ha fatto pensare alla tua presenza. Come se fossi lì, come se tu volessi richiamare la nostra attenzione. Poi, c’erano gli amici di sempre, quelli con cui Francesco aveva progettato di festeggiare il suo compleanno. Sono venuti a trovarli, portando con sé ricordi di risate, di momenti condivisi, di un’affinità che andava oltre le parole. "Ci hanno raccontato episodi, aneddoti, ricordi pieni di affetto e di sorrisi. Ci hanno detto che hanno vissuto con te momenti così belli da bastare per tutta una vita." E in quel momento, parlando di lui, il padre ha sentito che Francesco era lì, in silenzio, ma presente. Una presenza che non se n’è mai andata davvero.
Francesco era un ragazzo speciale, riservato, ma con una profondità che pochi riuscivano a comprendere fino in fondo. Amava leggere, riflettere, ascoltare. Il suo scrittore preferito era Haruki Murakami, con quel suo modo di mescolare realtà e immaginazione che rispecchiava perfettamente la mente del giovane. "L’ultimo libro che mi hai regalato è ancora qui accanto a me. Lo sto rileggendo ora, per sentirmelo più vicino. Mi mancano i tuoi consigli. L’ultimo che mi hai dato è stato: 'Non giudicare mai superficialmente papà, perché non puoi sapere cosa c’è dietro una persona.'"
Francesco non era solo un ragazzo che lottava con i suoi pensieri, ma era anche un ragazzo che cercava di superare le difficoltà con coraggio. Credendo nell’unicità di ogni individuo, nel valore di ascoltare, nel dare una mano a chi combatte in silenzio. E Mario, nella sua immensità di padre, ora sente la mancanza di quella saggezza. "Da allora sei stato il mio primo pensiero ogni mattina, ogni sera, ogni istante. E ora che non posso più stringerti, sento un vuoto che pesa sullo stomaco, una ferita che non si chiude. Ma in mezzo al dolore, c'è ancora la gratitudine. La gratitudine per gli anni che sono stati insieme, per l'amore che hanno condiviso. Nonostante la sofferenza, Mario riesce a dire: "Grazie a Dio. Per averti avuto accanto, per gli anni che ci sono stati donati, per l’amore che abbiamo vissuto."
I familiari stretti nel dolore
La madre di Francesco, Maria Clara, con la sua forza e la sua fede, ha continuato a essere il faro della famiglia, sempre presente, anche quando le parole non bastano. E insieme a lei, oggi, Mario festeggia la memoria di Chicco, unendo il dolore alla celebrazione dell’amore che mai finirà. La sorella di Francesco ha preparato la torta Pan di Stelle che lui amava tanto. Un gesto semplice, ma che porta con sé tutto l’amore che non si è mai spento. "Anche tua sorella ha voluto festeggiarti: ha preparato per oggi proprio la torta che amavi di più, quella Pan di Stelle che ti faceva felice ogni anno. Un gesto semplice, ma pieno di amore. E anche in quello, c’eri tu." Francesco, Chicco, per Mario, per la sua famiglia, sei e resterai sempre quello che eri: un ragazzo gentile, curioso, profondo. Un figlio che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi l’ha amato. "Buon compleanno, Chicco. Spegni le candeline."
Nonostante la separazione, la sua presenza continua a illuminare il cammino di chi lo ha amato. Un amore che non conosce né tempo né fine. E Mario, attraverso le sue parole, ci ricorda che l’amore vero non muore mai, ma cambia forma. Un filo che ci lega, che ci accompagna, che rimane vivo. Sempre.