Fase 2: per riaperture 21 indicatori 'sorvegliati speciali'
Ventuno indicatori sotto i riflettori e 'sorvegliati speciali' in vista delle nuova riaperture di
attività commerciali annunciate per il 18 maggio. Dal numero di
tamponi effettuati al grado di saturazione delle terapie
intensive al valore dell'indice di contagiosità R0, i 21
indicatori sono previsti dal decreto del ministro della salute
sui criteri per il monitoraggio dell'epidemia. Proprio sulla
base dell'andamento della curva epidemica in relazione ai 21
'sorvegliati speciali', ministero della Salute e Regioni
potranno decidere se procedere a ulteriori e successivi
allentamenti o, al contrario, se ritornare a misure di lockdown
e zone rosse.
Il 'check' del rischio sarà affidato ad un'apposita cabina di
regia e verrà effettuato "almeno settimanalmente": il ministero
della Salute, tramite la cabina di regia che coinvolgerà Regioni
e Istituto Superiore di Sanità, raccoglierà le informazioni e
realizzerà una classificazione del livello di rischio rispetto
ad una trasmissione "non controllata e non gestibile del virus
SarsCov2 nelle Regioni". Tre sono i macro criteri individuati
dal decreto i cui valori dovranno essere monitorati nella fase
2: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento
diagnostico e gestione dei contatti; tenuta dei servizi
sanitari. Tra gli indicatori particolari da tenere sotto
controllo costante ci sono il numero di casi sintomatici e la
percentuale di tamponi positivi. Ed ancora: si dovrà monitorare
il numero di nuovi focolai e di accessi al Pronto soccorso (Ps).
Per ogni indicatore è fissato un livello di "soglia" ed uno di
"allerta". Per i tamponi, ad esempio, la soglia accettabile è il
trend di diminuzione in setting ospedalieri e Ps. Inoltre, si
sarà nella soglia se l'indice di contagio R0 è inferiore a 1 in
tutte le Regioni, mentre scatta l'allerta se è sopra 1. Per i
Ps, il valore soglia è un numero di accessi con sindromi
compatibili con Covid in diminuzione o stabile in almeno l'80%
dei Ps parte della rete di sorveglianza nella Regione. È allerta
se il numero di accessi è in aumento nel 50% dei Ps.
Accettabile, poi, se il tasso di occupazione dei posti letto in
terapia intensiva per pazienti Covid è inferiore al 30%, è
allerta se è superiore.