A Soriano Calabro, nei pressi dello svincolo dell’Autostrada A2 del Mediterraneo, si è verificato un grave incidente all’interno di una fabbrica, dove un operaio e un poliziotto sono rimasti feriti. L’episodio è accaduto durante un’operazione della Polizia finalizzata alla distruzione di documenti cartacei d’archivio. Per ragioni ancora da accertare, un ritorno di fiamma ha investito un operaio di 28 anni, residente a Dasà, e un poliziotto di 30 anni, originario di Salerno.

Gravi ustioni per l'operaio

L’operaio ha subito ustioni gravi al volto, al collo e alle mani, rendendo necessario il suo trasferimento a Bari con un’eliambulanza decollata da Lamezia, dove era stato inizialmente portato con un mezzo privato. Il poliziotto, che ha riportato ustioni alla mano destra, è stato medicato al Pronto soccorso di Vibo Valentia prima di essere trasferito anch’egli a Bari in ambulanza. 

Le condizioni dell’operaio sono state giudicate gravi, mentre il poliziotto ha riportato ferite meno serie. L’incidente è attualmente oggetto di indagini da parte della Questura, che sta cercando di ricostruire la dinamica e le cause dell’accaduto.

foto da ufficio stampa

Vittime sul lavoro: sempre più giovani e stranieri 

Una regione, la Calabria, che si accoda a tutte le altre italiane per le mancata tutela dei lavoratori e l'inesistenza di norme vigenti che regolino a dovere la sicurezza. La regione, caratterizzata da una forte presenza di settori come l’edilizia, l’agricoltura e l’industria, registra ogni anno un numero significativo di infortuni, molti dei quali gravi o mortali.

Le cause degli incidenti sono molteplici e includono carenze nei protocolli di sicurezza, mancanza di formazione adeguata per i lavoratori, utilizzo di attrezzature obsolete e condizioni lavorative spesso precarie. A queste problematiche strutturali si aggiunge talvolta l’insufficienza di controlli regolari e rigorosi da parte delle autorità preposte, che contribuisce a perpetuare situazioni di rischio.

Secondo i dati più recenti, gli incidenti sul lavoro in Calabria coinvolgono frequentemente lavoratori giovani e stranieri, spesso impiegati in mansioni particolarmente esposte ai pericoli. La questione non è solo di natura tecnica o normativa, ma anche culturale: in molte realtà lavorative la sicurezza viene percepita come un costo piuttosto che come un investimento indispensabile.