Poliziotto
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Dopo le polemiche scaturite dal fermo del giornalista Gabriele Carchidi da parte di alcuni agenti della Questura di Cosenza, interviene il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap), Stefano Paoloni, che difende l’operato degli agenti e accusa una parte della stampa di voler strumentalizzare l’accaduto. “In uno Stato di diritto – afferma Paoloni – è compito delle forze dell’ordine garantire il rispetto delle regole. Per questo, riteniamo le polemiche seguite al fermo ingiustificate e guidate da logiche faziose”.

L'inclusione delle bodycam

Il Sap coglie l’occasione per rilanciare una battaglia storica del sindacato: l’introduzione obbligatoria delle bodycam sulle divise degli agenti e all’interno dei veicoli di servizio. “Se ci fossero state le telecamere – sottolinea Paoloni – il caso si sarebbe potuto chiarire fin da subito, con la massima trasparenza per tutte le parti coinvolte”. Nel comunicato, il Sap esprime inoltre preoccupazione per il tono di alcuni articoli pubblicati sulla vicenda, che potrebbero – secondo Paoloni – sfociare in elementi “diffamatori o intimidatori”. Per questo motivo, il sindacato ha deciso di mettere a disposizione dei poliziotti coinvolti il proprio supporto legale, qualora decidano di tutelare la propria immagine e professionalità in sede giudiziaria. Il caso continua ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e ad alimentare il dibattito sul delicato equilibrio tra libertà di stampa, ordine pubblico e garanzie per chi indossa la divisa.