La Percoca di Badolato: L’oro giallo della costa ionica che racconta la Calabria contadina
Una pesca dal carattere rustico e generoso, che ha trovato nell’entroterra ionico del catanzarese un habitat ideale

Tra i frutti più emblematici della Calabria autentica, c’è una varietà che non si trova nei banchi della grande distribuzione ma si custodisce con orgoglio nei frutteti familiari e nelle sagre di paese: la Percoca di Badolato. Si tratta di una pesca dal carattere rustico e generoso, che ha trovato nell’entroterra ionico del catanzarese un habitat ideale, diventando nei secoli un prodotto simbolo di un’agricoltura legata alla stagionalità, alla biodiversità e al gusto vero.
Oggi, la Percoca di Badolato rappresenta un piccolo tesoro agricolo da valorizzare, riscoprire e raccontare. In questo articolo vi portiamo alla scoperta della sua storia, delle sue peculiarità e dei motivi per cui vale la pena cercarla, coltivarla e – naturalmente – assaporarla.
Origini antiche e un legame profondo con il territorio
La percoca non è una pesca qualsiasi. Il termine stesso – “percoca” – indica una pesca a polpa gialla, soda e compatta, spesso utilizzata per conserve e sciroppature. La varietà di Badolato, un piccolo borgo adagiato tra mare e collina, è una cultivar locale selezionata nel tempo dagli agricoltori della zona, che hanno perpetuato innesti, potature e raccolte seguendo i ritmi della natura.
Si tratta di una pianta rustica, capace di adattarsi bene ai terreni argillosi e drenanti della costa ionica. È poco esigente in termini di trattamenti fitosanitari, il che la rende adatta anche a coltivazioni naturali e biologiche. Il microclima caldo, ventilato e ricco di escursioni termiche estive contribuisce a formare un frutto dal profilo organolettico ricchissimo, profumato e persistente al palato.
Come si riconosce: caratteristiche morfologiche e gustative
La Percoca di Badolato si presenta con: Buccia giallo intenso, spesso sfumata di rosso nelle parti esposte al sole. Polpa soda, succosa ma compatta, che non si sfalda, rendendola ideale anche per la cottura. Nocciolo ben aderente, tipico delle pesche percoche. Aroma penetrante, con sentori che ricordano la frutta matura, il miele e i fiori estivi. Al gusto è decisa, dolce ma con una lieve acidità che bilancia la dolcezza. Non è acquosa come altre varietà moderne, ma “corposa”, come si dice in gergo contadino.
Un frutto che racconta una cultura
In Calabria – e in particolare a Badolato – la percoca è molto più di un semplice frutto. È protagonista di tradizioni gastronomiche, riti estivi e ricette tramandate da nonne e mamme. Durante il mese di luglio, quando i frutti maturano, le famiglie si riuniscono per le conserve: le famose percoche sciroppate, tagliate a spicchi, cotte in barattolo con zucchero e limone, sono una delle preparazioni più iconiche del Sud Italia.
Un altro utilizzo tradizionale – oggi tornato di moda – è la “percoca nel vino”, una bevanda contadina dissetante: fettine di frutto immerse in un bicchiere di vino rosso fresco, da gustare nelle sere d’estate.
Non mancano gli usi in pasticceria: crostate, biscotti ripieni, confetture e torte casalinghe dove la percoca, grazie alla sua tenuta in cottura, regala consistenza e sapore.
Proprietà nutrizionali: un frutto che fa anche bene
Oltre a essere buona, la Percoca di Badolato è anche un alimento sano e nutriente, che può far parte di un regime alimentare equilibrato. Tra i suoi benefici: Ricca di fibre, che favoriscono il benessere intestinale. Fonte naturale di vitamina C, utile per rafforzare il sistema immunitario. Alto contenuto di potassio, che aiuta a regolare la pressione sanguigna e il bilancio elettrolitico. Antiossidanti naturali, come i carotenoidi e i polifenoli, che contrastano l’invecchiamento cellulare. Il tutto in un frutto poco calorico, saziante e perfetto come spuntino o merenda per adulti e bambini.
Valorizzazione e tutela: verso una nuova vita agricola
Negli ultimi anni, grazie al lavoro di agricoltori custodi, associazioni locali e Slow Food, la Percoca di Badolato sta vivendo una fase di riscoperta. È stata inclusa in progetti di recupero delle varietà ortofrutticole tradizionali e, in alcuni casi, in filiere corte che uniscono piccoli produttori, ristoratori e consumatori consapevoli.
L’obiettivo? Tutelare una varietà non industriale, fragile sul mercato ma preziosa per l’identità culturale e gastronomica della Calabria. Alcuni coltivatori stanno anche lavorando alla creazione di una rete per ottenere un marchio di tutela o un presidio di qualità, in grado di valorizzare la Percoca di Badolato anche fuori dai confini regionali. In un mondo agricolo sempre più omologato, la Percoca di Badolato è una testimonianza viva di biodiversità, di sapere contadino e di legame profondo con la terra. È un frutto che racchiude in sé l’essenza di un territorio, la storia di chi lo abita e la dolcezza genuina di ciò che nasce seguendo i tempi della natura.
Riscoprirla – e magari coltivarla – significa difendere il futuro attraverso la memoria, portando in tavola non solo sapore, ma identità e bellezza.