L'Ue blinda le frontiere, in Spagna 2.000 casi in un giorno. Fuga da Parigi prima del blocco
I contagi accertati da coronavirus in Spagna sono aumentati ancora, arrivando a 11.000, con un incremento di 2.000 casi in un giorno. I morti sono 491. Diventata nuovo epicentro dell'epidemia, l'Unione europea chiude le sue frontiere esterne. Prevista in giornata una riunione straordinaria del Consiglio europeo in videoconferenza.
Misure sul modello italiano da oggi anche per la Francia ma alle stazioni ferroviarie di Parigi si sono registrate scene che ricordavano quelle di qualche giorno fa a Milano, con le banchine piene di persone intenzionate a partire prima che scattasse il blocco agli spostamenti decretato ieri dal presidente Emmanuel Macron, per far fronte all'emergenza coronavirus.
Per la prima volta nella sua storia, chiude il santuario di Lourdes "per qualche tempo". Lo ha annunciato monsignore Olivier Ribadeau Dumas, rettore del santuario mariano sui Pirinei francesi.
L'intero governo polacco è stato messo in quarantena dopo che un ministro è risultato positivo al coronavirus.
In Germania il Robert Koch Institut registra 6012 casi positivi ufficiali al test da Coronavirus, "ma noi sappiamo che i casi sono certamente di più". Lo ha detto il presidente del Koch Institut, Lothar Wieler. "I test vanno fatti in modo molto strategico", ha poi aggiunto. Wieler ha inoltre affermato che "le pandemie vanno avanti a ondate" e che secondo le loro valutazioni, la pandemia da coronavirus potrà durare due anni. Ovviamente tanto più presto arriverà il vaccino tanto meglio è", ha aggiunto.
Cinque persone sono morte lunedì in Belgio facendo raddoppiare il numero dei decessi nelle ultime 24 ore: adesso si contano 10 morti. Lo scrive l'agenzia di stampa Belga citando il virologo Marc Van Ranst. Il centro di crisi nazionale ha già segnalato 172 nuove infezioni ieri mattina.
A Rio e San Paolo, in Brasile, è stato dichiarato lo stato di emergenza. L'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva si è messo in quarantena volontaria dopo essere tornato in Brasile al termino di un viaggio in Europa, ma non si è sottoposto al test. In Argentina il ministero della Sanità ha segnalato l'esistenza di altri nove casi, per cui il bilancio complessivo sale a 65 su tutto il territorio nazionale. Due i morti. In Cile i casi di coronavirus potrebbero superare i 40.000 in aprile, ha detto il ministro della Salute, Jaime Manalich, secondo il quale questa è una possibilità basata su una 'proiezione aritmetica'. In Ecuador dichiarato lo stato di emergenza e un coprifuoco parziale notturno.
In Iran circa 85mila detenuti sono stati temporaneamente rilasciati nelle ultime due settimane per contrastare la diffusione del coronavirus. Lo ha dichiarato il portavoce della magistratura di Teheran. Più della metà sono prigionieri per reati politici. Nel Paese i casi di contagio salgono a 16.169, e 135 persone sono morte nelle ultime 24 ore.
In Israele, è salito a 304 casi il numero dei positivi al coronavirus. Il governo ha annunciato nuove misure restrittive, compreso il ricorso alla tecnologia informatica investigativa, ma non ancora il lockdown del Paese.
La Cina ha registrato domenica un solo caso a Wuhan, e altri 20 di contagio di ritorno. Secondo gli aggiornamenti della Commissione sanitaria nazionale (Nhc), i morti sono stati 13, di cui 12 nella provincia dell'Hubei - di cui Wuhan è capoluogo - e uno in quella di Shaanxi. Tra i casi mortali, nove sono stati rilevati a Pechino, tre a Shanghai e nel Guangdong, e uno nelle province di Zhejiang, Shandong, Guangxi, Yunnan e Shannxi. I contagi di ritorno sono così saliti a 143.
La Corea del Sud ha approvato una stretta ai controlli a partire da giovedì su tutti gli arrivi internazionali contro i rischi del contagio di ritorno, nel mentre ha annunciato su lunedì 84 nuovi casi di coronavirus che hanno portato il totale a quota 8.320. Secondo i Korea Centers for Disease Control and Prevention, i morti sono saliti a 81. Malgrado un leggero rialzo sui 74 casi di domenica, il trend è sotto quota 100 per il terzo giorno di fila. Circa il 61% dei casi certi sono legati alla Chiesa di Gesù Shincheonji, setta religiosa di Daegu.
"Questa è una crisi sanitaria che segna la nostra epoca", ha sottolineato lunedì l'Oms, avvertendo che la lotta contro questa "malattia grave, che uccide anche giovani e bambini", richiederà "mesi". Lo dimostrano gli 87.000 contagi registrati nel mondo, che hanno superato gli 80.000 della Cina, e lo stesso vale per il numero dei morti, ben oltre i 3.200 degli oltre 7.000 complessivi.
Negli Stati Uniti le due città simbolo, New York e Los Angeles, di fatto si fermeranno, con lo stop a scuole, bar, ristoranti, cinema e all'iconica Statua della Libertà. Anche a Washington si resterà a casa e Las Vegas ha chiuso i casinò, mentre in New Jersey è scattato il coprifuoco. La città di San Francisco ha ordinato ai residenti di gran parte della regione della Baia di restare a casa per le prossime tre settimane e il più possibile lontano dalle altre persone per fermare la diffusione del contagio da coronavirus.
In Africa infine si registrano solo un centinaio di contagi complessivi in 27 Paesi ma c'è da dubitare che i controlli siano massicci. L'Oms ha messo in guardia i paesi a basso reddito perché l'infezione avrebbe un impatto devastante sulle fasce più deboli. Per questo l'imperativo è sempre lo stesso: "Test, test, test" su ogni caso sospetto.
Ansa