Carabinieri Reggio Calabria
Macchine dei carabinieri di Reggio Calabria durante l’operazione

Un giovane di 20 anni, residente a Reggio Calabria e già conosciuto dalle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Catona dopo che, nel garage della sua casa nel quartiere Arghillà, sono state trovate delle armi. Durante la perquisizione, sono stati sequestrati due fucili a canne mozze con le matricole rimosse, una pistola a salve e più di 50 munizioni. Il giovane, accusato di detenzione illegale di armi, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, come previsto dall'Autorità giudiziaria. Questo intervento fa parte di un'operazione più ampia che l'Arma sta portando avanti in tutta la provincia di Reggio Calabria per combattere la criminalità e ripristinare l'ordine, con un focus particolare sul quartiere Arghillà.

Il fulcro dell'operazione

Il cuore dell'operazione è la scoperta delle armi, avvenuta durante una perquisizione nel garage dell'abitazione del giovane, situata nel quartiere Arghillà, un'area di Reggio Calabria probabilmente caratterizzata da problematiche sociali e criminali. Le armi sequestrate includono due fucili a canne mozze, una pistola a salve e oltre 50 munizioni.

Questi tipi di fucili sono armi da fuoco modificati, con le canne tagliate per ridurre la lunghezza, un'operazione che rende l'arma più maneggevole e più facilmente occultabile. Inoltre, l'abrasa delle matricole, un dettaglio cruciale, implica che i fucili sono stati alterati per impedirne la tracciabilità, una pratica frequentemente associata a traffico illegale di armi o a tentativi di nascondere prove di attività criminosa. Questo elemento è particolarmente preoccupante perché implica che l'individuo, se non direttamente coinvolto in traffico di armi, potesse essere parte di un contesto criminale più ampio.

Sebbene una pistola a salve non sia letale, la sua presenza in un contesto del genere suggerisce che il giovane fosse comunque in possesso di un'arma da fuoco, che in alcuni casi può essere convertita in arma vera e propria o utilizzata in attività minatorie.

La presenza di più di 50 munizioni, soprattutto se riferite a fucili, indica la preparazione di un possibile uso futuro delle armi sequestrate. Il possesso di munizioni, in particolare in grande quantità, è un altro segnale della potenziale pericolosità della situazione.

Non un episodio isolato

L'operazione in questione non è un intervento isolato, ma fa parte di una serie di azioni più ampie messe in atto dai carabinieri nella provincia di Reggio Calabria. L'obbiettivo generale dell'operazione è il contrasto alla criminalità e la restaurazione della legalità. Questo rivela una strategia di sicurezza pubblica che non si limita alla repressione di crimini singoli, ma mira a un intervento preventivo e territoriale, volto a debilitare la criminalità locale e ad evitare che alcune aree della città diventino focolai di attività illecite.