Ucraina, gli sfollati interni sono 7,1 milioni, emergenza per i bambini
“L'Ucraina sta esaurendo le forniture essenziali” è l’appello del portavoce Unicef Italia, Andrea Iacomini, sulla base dei dati sconcertanti che riguardano l’emergenza umanitaria in corso a causa della guerra russo-ucraina.
“Sono oltre 7,1 milioni le persone sfollate a causa della guerra in Ucraina, e circa la metà sono bambini e bambine” a dare evidenza di ciò è il secondo rapporto sugli sfollati interni in Ucraina, reso noto dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Famiglie divise, estirpate dalle proprie case, spaventate e sole. Bambini costretti a fuggire, senza comprendere le dinamiche degli eventi. Tutto ciò senza sapere fino a che punto si potrà sopravvivere con le forniture essenziali messe a disposizione dai corridoi umanitari, divenuti l’unica ancora di salvezza a cui, queste vittime, possono aggrapparsi.
"I corridoi umanitari sono urgentemente necessari per permettere l'evacuazione protetta dei civili e garantire il trasporto e la consegna sicura degli aiuti umanitari tanto necessari per assistere rapidamente gli sfollati interni" interviene il Direttore Generale dell'OIM, António Vitorino, facendo leva su come sia necessario, in questo momento, il contributo di non sta patendo la guerra.
Il terrore della morte e della povertà annienta la popolazione ucraina, rendendo ancora più inermi queste persone che, giorno per giorno, lottano per la propria vita. I bambini sono i primi a soffrire maggiormente le pene della guerra: chi sta passando settimane all’interno di un rifugio o chi, ancor peggio, vive nascosto in una metropolitana, per sfuggire ai bombardamenti sul suolo.
"Più della metà dei bambini ucraini sono ora sfollati all'interno del Paese o sono fuggiti nei Paesi vicini. I bambini e le bambine - aggiunge il portavoce Unicef Italia - continuano a essere uccisi, feriti e profondamente traumatizzati dalla violenza devastante che li circonda, sono terrorizzati, sotto shock e alla disperata ricerca di sicurezza."
I maggiori istituti di assistenza umanitaria stanno impegnando tutte le proprie forze al fine di riuscire a tutelare quelle che sono le uniche vittime di una guerra di cui non fanno parte: i civili, ma soprattutto, i bambini.