Parigi: Lectio magistralis dell’avvocato calabrese Biagio Gamba sull’iconografia devozionale
Nei giorni scorsi, si è svolta a Parigi, la conferenza internazionale “Précieux souvenirs – Histoire de l'imagerie de devotion en Europe”. Organizzata dalla Bibliothèque du Saulchoir, in collaborazione con l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, sotto la direzione del prof. Dominique Lerch, dell'Université de Versailles-Saint-Quentin-en-Yvelines, e la preziosa supervisione della dott.ssa Isabelle Séruzier, l'evento ha visto la partecipazione di esperti di iconografia devozionale provenienti da diversi paesi europei. Per l'Italia era presente l'avvocato Biagio Gamba, originario di Verbicaro (Cs), da anni studioso ed esperto della materia, iscritto al Collegio dei Periti Italiani, per la categoria Antichità e Belle Arti, il quale ha trattato un tema – specificamente italiano – dal titolo “De l'usage de l'image de dévotion en Italie au XX siècle. Propagande politique e campagnes militaires, les «santini militari»”. Gamba ha illustrato a una platea gremita di congressisti, nella Salle Dumont della Bibliothèque du Saulchoir, una tematica a lui molto cara - sia come studioso che come collezionista – quella appunto delle immaginette militari, ovvero quelle immagini religiose che hanno per soggetto le guerre italiane, dalla campagna di Libia del 1911 alla seconda guerra mondiale. Il giorno successivo, il convegno si è spostato, e concluso, in rue Alfred de Vigny, presso la sede della Fondation Simone et Cino Del Duca, famoso editore, produttore e filantropo italiano, vissuto e morto in Francia.
Fra gli altri relatori, oltre ai summenzionati Dominique Lerch e Isabelle Seruzier, Yann Raison du Cleuziou (Université de Bordeaux), Peter Stoll (Universitätsbibliothek, Augsburg) Konrad Vanja (direttore Museum Europäischer Kulturen, Berlin), Sylvie Manuel-Barnay (Université de Lorraine) e molti altri. Secondo Biagio Gamba, la conferenza tenuta a Parigi è la dimostrazione di come il mondo dell'arte e della cultura internazionale in generale, in questi ultimi anni, abbia in grande considerazione questi piccoli gioielli dell'arte devozionale, fino a qualche decennio fa relegati da una certa parte accademica alla categoria delle cosiddette “arti minori”.