Al fronte della fine di queste feste natalizie che hanno visto un forte incremento dei casi positivi di Covid sommato al richiamo alle terze dosi e alla vaccinazione infantile, si pone il problema del rientro a scuola, che dovrebbe essere previsto, come di consuetudine, tra il 7 e il 10 gennaio. Anno nuovo, normative nuove, anche se in vista del trend di contagi, che non sembra volersi fermare, le proposte che verranno esposte il 5 gennaio in Consiglio dei Ministri prevedono un’ulteriore morsa al fine di contenere i casi. Le proposte delle Regioni al Governo sono tante, considerati i diversi cambi di colore che hanno apportato le conseguenti modifiche alle norme in vigore.






Non dovrebbero esserci modifiche nelle date del rientro tra i banchi di scuola, possibili cambiamenti però potrebbero essere apportati sulle modalità di svolgimento delle lezioni. Si ripensa, infatti, al ritorno in DAD per un periodo di tempo che può variare da dieci giorni a un mese solo per i bambini non vaccinati, nel caso in cui, nella classe fossero segnalati due casi di positività tra gli alunni. Lo scopo principale del Governo è quello di non creare focolai all’interno delle aule, incrementando ancora di più il numero dei positivi, anche se il ritorno alla didattica a distanza sta iniziando a creare non pochi malumori. Tra le varie proposte dei sindaci, predomina l’ipotesi di integrare il Green Pass agli studenti, così come già succede nelle aule universitarie.





E’ stato considerato, però, che le campagne vaccinali per le fasce infantili 5-11 anni sono iniziate da non più di due settimane e che questo potrebbe comportare una divisione troppo prorompente tra bambini non vaccinati e bambini vaccinati.