La vicenda del contagio per covid19, che ha coinvolto pazienti ed operatori sanitari della Residenza Sanitaria Assistenziale Villa Torano in Torano Castello, in provincia di Cosenza, al di la del numero preciso dei contaminati da coronavirus, visto e considerato che chi ha eseguito i test ( e su questo stendiamo un velo pietoso) lo avrebbe fatto con gli stessi guanti, senza cambiarli ogni volta,  con la reale possibilità di alterare i risultati, merita senza ombra di dubbio una serie di considerazioni, a partire da come abbiano potuto contrarre il coronavirus. Infatti se tra incubazione ed esposizione ci vogliono circa 16/18 giorni, significa che il virus sarebbe “entrato” nella struttura tra gli ultimi giorni di marzo ed i primi di aprile, dopo i contagi verificatisi nelle altre due RSA di Chiaravalle(CZ) e Bocchigliero(CS). Un fatto grave, anzi gravissimo perché vuol dire che chi di dovere non ha adottato alcuna precauzione per preservare la struttura, gli operatori ed i pazienti, perché il covid19 è venuto dall’esterno. E solo in due casi, entrambi inquietanti,  è potuto “entrare”, con delle gravi colpe di chi avrebbe dovuto pensare a tutelarne la loro integrità, sia nel caso in cui fosse stato uno degli operatori sanitari, o nel caso di una visita da parte di qualche parente di uno dei degenti. Una vicenda nei confronti della quale non si può sottacere che necessita  chiarezza da parte degli organi competenti, ai quali spetterà individuare i responsabili di quanto accaduto.

Dario Rondinella