Autunno in Sila: davvero 100.000 presenze? Camigliatello può ospitarle?
Camigliatello Silano, un tempo perla della Sila, oggi lotta tra degrado, proclami esagerati e una gestione che ignora le vere potenzialità del territorio.
Camigliatello Silano, un tempo definita "la perla della Sila", oggi sembra più una metafora del paradosso. Le recenti dichiarazioni di presunti 100.000 visitatori per “Autunno in Sila” ci lasciano perplessi: ma dove li avete visti? Camigliatello non riesce nemmeno a gestire i pochi turisti che ancora si avventurano tra i rifiuti e i servizi inesistenti, figuriamoci accogliere un numero così spropositato. Forse, con un pizzico di fantasia e calcolando pure gli scoiattoli, ci avviciniamo.
Un paese che non può accogliere: hotel chiusi e degrado
Dove sarebbero stati ospitati questi 100.000 visitatori? Nei tanti hotel chiusi da anni, ormai ridotti a simboli di un’epoca passata? O magari accampati nei boschi, visto che Camigliatello, una volta fiore all'occhiello del turismo calabrese, sembra aver perso ogni capacità di accoglienza? La realtà è ben diversa da quella che si vuole raccontare: il paese versa in uno stato di abbandono, con strade sporche, servizi ridotti al minimo e un'aria di desolazione che stride con i proclami trionfalistici.
Sagra del fungo senza funghi: un autunno senza senso
Dopo aver assistito alla famosa "Sagra del fungo" – più una sagra del "tutto tranne i funghi" – ora dobbiamo anche fare i conti con numeri improbabili di visitatori. Si poteva già intuire che qualcosa non andava: stand pieni di prodotti provenienti da Sicilia e Campania, ambulanti che poco avevano a che fare con la tradizione calabrese, mentre i prodotti tipici locali sembravano spariti. E ora ci raccontano di un "successo"? Forse sarebbe meglio contare i problemi, più che le presenze.
Dov'è l'artigianato calabrese?
Calabria, terra di artigiani, tradizioni e prodotti tipici che tutto il mondo ci invidia, ma a Camigliatello sembra essere sparito tutto. Invece di valorizzare il Made in Calabria, ci troviamo a passeggiare tra stand che non raccontano la nostra storia e la nostra identità. È davvero questo il futuro del turismo in Sila? Più che "Autunno in Sila", sembra una fiera ambulante senza anima né radici.
Un’amministrazione che pensa solo alle feste
E mentre la situazione peggiora anno dopo anno, cosa fa l’amministrazione comunale di Spezzano della Sila? Organizza feste e festini dove ci si ritrova tra di loro, senza curarsi minimamente del degrado che avanza. Camigliatello non ha bisogno di proclami, ma di interventi concreti: pulizia delle strade, infrastrutture, servizi adeguati e, soprattutto, una visione che punti a valorizzare le sue bellezze naturali e le sue tradizioni.
Un grido d’aiuto per la Sila
La Sila, patrimonio naturale e culturale della Calabria, non merita questo. Camigliatello ha bisogno di una scossa, di un’amministrazione che guardi oltre il proprio naso e si renda conto che la bellezza del territorio non può essere lasciata al caso. Sindaco, sveglia! Esci dal bosco, fai un giro sul corso principale e guarda cosa resta di quella che un tempo era la perla della Sila. E no, 100.000 persone non ci entrano.