BodyCam a personale ospedale nel cosentino contro aggressioni
Operative da stamani nel Pronto soccorso di Paola-Cetraro
Da questa mattina sono attive le BodyCam, videocamere indossabili utilizzate come dispositivi di protezione per il personale del Pronto Soccorso dello Spoke Paola/Cetraro. Questi dispositivi sono stati introdotti per monitorare le attività di chi li indossa e delle persone con cui interagiscono.
La direzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza ha comunicato che l'installazione delle BodyCam è stata completata anche negli altri Spoke e ospedali del territorio della provincia di Cosenza.
L'iniziativa
L'Azienda ha sottolineato che questa iniziativa mira a contrastare il preoccupante fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario e dei cittadini, oltre a proteggere il patrimonio immobiliare dell'ente. Le BodyCam saranno utilizzate esclusivamente dal personale medico e dagli operatori sanitari dei Pronto Soccorso per garantire la loro sicurezza.
il sistema opererà nel pieno rispetto delle normative sulla privacy
Il sistema opererà nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e del GDPR europeo. I dati registrati dalle videocamere saranno conservati per un massimo di 48 ore in una stazione di ricarica dedicata. Se dovessero emergere eventi di rilevanza legale, alla luce del nuovo decreto 137/2024 del Governo, i dati potrebbero essere trasmessi a enti pubblici, come l'autorità giudiziaria o le forze di polizia, per gli eventuali provvedimenti necessari.
Le BodyCam vengono introdotte come dispositivi di protezione per il personale sanitario. La ragione principale dichiarata è contrastare il fenomeno delle aggressioni che spesso colpiscono gli operatori in ambienti ad alta pressione come i pronto soccorso. Le aggressioni fisiche e verbali nei confronti del personale medico sono un problema documentato in molti ospedali, e l'introduzione di tecnologie come le BodyCam può svolgere un ruolo importante nel ridurre questo tipo di violenze.
In questo contesto, le videocamere svolgono due funzioni principali:
- Prevenzione: La presenza della videocamera può dissuadere potenziali aggressori, sapendo che le loro azioni potrebbero essere registrate.
- Documentazione: Nel caso di un'incidente o di una situazione di conflitto, le riprese possono fungere da prova per le autorità competenti (forze dell'ordine e autorità giudiziaria), aiutando a chiarire dinamiche e responsabilità.
Il sistema è stato progettato nel pieno rispetto della privacy e delle normative europee sul trattamento dei dati personali (GDPR). Questo aspetto è fondamentale, poiché la registrazione video può sollevare preoccupazioni legate alla protezione dei dati sensibili, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari. Il fatto che i dati vengano conservati solo per un massimo di 48 ore e siano eliminati in assenza di rilevanza legale evidenzia un tentativo di bilanciare la necessità di sicurezza con il rispetto della privacy.
Il contesto generale in cui questa iniziativa si inserisce è quello di un crescente fenomeno di violenza verso il personale sanitario, che è diventato una problematica diffusa in molti paesi, inclusa l'Italia. La decisione di dotare i lavoratori di BodyCam è anche una risposta alla crescente preoccupazione per la sicurezza nei luoghi di lavoro sanitari. Queste misure possono migliorare la percezione di sicurezza da parte degli operatori, riducendo lo stress psicologico associato alla paura di aggressioni.
I dati raccolti dalle BodyCam potrebbero essere utilizzati come prove legali in caso di incidenti o di eventi che richiedano l'intervento delle autorità. Questo aspetto conferisce un'importanza legale alle registrazioni, facendo sì che il sistema non sia solo un dispositivo di sicurezza, ma anche uno strumento giuridico.
Sebbene l'iniziativa sembri ben progettata dal punto di vista normativo e tecnologico, sarà fondamentale monitorare i suoi effetti a lungo termine, sia sulla sicurezza che sulla qualità dell'ambiente di lavoro. In ogni caso, questa misura risponde a una necessità crescente di protezione degli operatori in un contesto di crescente violenza e stress nel settore sanitario.