Vibo Marina
Lungomare Vibo Marina

Il monumento dedicato al capitano Natale De Grazia, ufficiale della Guardia Costiera e medaglia d'oro al merito di Marina, è stato vandalizzato a Vibo Valentia. De Grazia, vittima del dovere, è morto in circostanze ancora da chiarire mentre indagava, per conto della procura di Reggio Calabria, su un traffico di rifiuti radioattivi a bordo di navi mercantili nel Mediterraneo.

Natale De Grazia 

Natale De Grazia è stato un ufficiale della Guardia Costiera italiana, noto per il suo impegno nell'ambito della lotta contro il traffico di rifiuti pericolosi e radioattivi. Nacque nel 1952 e morì nel 1995 in circostanze misteriose, mentre stava conducendo indagini su un traffico illecito di rifiuti nel Mediterraneo. De Grazia ha ricevuto postuma la medaglia d'oro al merito di Marina per il suo coraggio e la sua dedizione al dovere, diventando un simbolo di integrità e impegno nella lotta contro le attività illegali. La sua morte ha suscitato numerose interrogazioni e speculazioni, contribuendo a un dibattito più ampio sulla corruzione e l'illegalità nel settore ambientale.

Il monumento deturpato

Il monumento era stato inaugurato l'estate scorsa sul lungomare di Vibo Marina. I vandali hanno colpito durante la notte, distruggendo la parte superiore del monumento che rappresenta un'ancora. Il Belvedere sul lungomare, dedicato al capitano De Grazia, è stato ufficialmente intitolato durante una cerimonia il 27 agosto scorso, voluta dall'Amministrazione comunale di Vibo Valentia.

Il monumento dedicato a Natale De Grazia si erge a Vibo Valentia, un tributo alla memoria di un uomo che ha dedicato la sua vita alla protezione dell'ambiente e alla giustizia. Questo ufficiale della Guardia Costiera italiana è diventato un simbolo di integrità, impegno e coraggio nella lotta contro il traffico di rifiuti pericolosi nel Mediterraneo. La sua figura è legata a una storia di sacrificio, e il monumento rappresenta non solo il suo operato, ma anche un monito per le generazioni future.

Chi era Natale De Grazia

Nato nel 1952, Natale De Grazia ha iniziato la sua carriera nella Guardia Costiera, dove ha rapidamente guadagnato riconoscimenti per le sue capacità investigative e per il suo impegno nel contrasto alle attività illegali nel mare. Negli anni '90, si è concentrato su un'indagine sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi, una piaga che affliggeva il Mediterraneo, mettendo in pericolo non solo l'ambiente, ma anche la salute delle persone.

La sua morte, avvenuta nel 1995 in circostanze misteriose, ha scosso profondamente la comunità e ha suscitato interrogativi sulle forze in gioco in quel periodo. De Grazia è stato trovato morto in un mare di incertezze, mentre si occupava di questioni che coinvolgevano interessi economici e criminalità organizzata.

Il Monumento

Il monumento dedicato a Natale De Grazia è stato inaugurato nel 2022, nel lungomare di Vibo Marina. La scelta della location non è casuale: rappresenta un legame simbolico con il mare, l'elemento che De Grazia ha difeso con passione e determinazione. Il monumento è caratterizzato da un'ancora, un simbolo di stabilità e sicurezza, e rappresenta il legame tra la vita marittima e la protezione dell'ambiente.

Durante l'inaugurazione, il monumento è stato intitolato in una cerimonia che ha visto la partecipazione di autorità locali, cittadini e della famiglia De Grazia, inclusi il figlio Roberto e altri membri della comunità. Le parole pronunciate durante l'evento hanno messo in luce l'importanza della memoria e del sacrificio di De Grazia per la giustizia ambientale.

Significato del Monumento

Il monumento non è solo un tributo alla vita di Natale De Grazia, ma serve anche come monito per la società attuale. Rappresenta la necessità di rimanere vigili contro le ingiustizie ambientali e l'illegalità che continuano a minacciare i nostri mari e le nostre terre. La presenza del monumento invita i cittadini a riflettere sul loro ruolo nella salvaguardia dell'ambiente e nel rispetto delle leggi.

Vandalismo e Reazioni

Recentemente, il monumento ha subito atti di vandalismo, un evento che ha suscitato indignazione tra i cittadini e le autorità locali. Questo atto non solo ha danneggiato un simbolo di onore, ma ha anche sollevato interrogativi sulla percezione della giustizia e del rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per il bene comune.

Le reazioni a questo atto di vandalismo hanno mostrato un forte senso di comunità e di resistenza. Molti hanno chiesto un maggiore impegno nella tutela del monumento e della memoria di De Grazia, affinché il suo messaggio non venga dimenticato.

La Lotta Contro il Traffico di Rifiuti

Il lavoro di Natale De Grazia non è terminato con la sua morte. La lotta contro il traffico di rifiuti è ancora attuale e rappresenta una delle sfide più grandi per l'Italia e per il Mediterraneo. Le organizzazioni criminali continuano a operare in questo settore, e l'impegno di De Grazia deve essere visto come un esempio da seguire.

Le istituzioni hanno la responsabilità di continuare la sua opera, attuando politiche di controllo più rigide e promuovendo la sensibilizzazione pubblica su questo tema cruciale. La formazione e l'educazione dei giovani riguardo all'importanza della tutela ambientale sono essenziali per garantire un futuro migliore.

Il monumento a Natale De Grazia rappresenta un faro di speranza e di impegno per la giustizia ambientale. Ricorda a tutti noi l'importanza di proteggere il nostro ambiente e di combattere l'illegalità. La sua storia e il suo sacrificio devono rimanere vivi, ispirando le future generazioni a lottare per un mondo migliore, più giusto e più sostenibile.

La memoria di De Grazia continuerà a guidarci, e il suo monumento rimarrà un simbolo di ciò che possiamo realizzare quando ci impegniamo a difendere ciò che è giusto.

Alla cerimonia ha partecipato anche il figlio di De Grazia, Roberto, che, visibilmente emozionato, ha letto la targa in memoria di suo padre: "Al comandante De Grazia, che con il suo acume investigativo, seguendo le tracce del male, si è immolato per amore di questa terra e di questo mare".