L’8 dicembre segna una data di straordinaria importanza per la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, uno dei simboli più iconici dell’architettura gotica mondiale. Dopo il devastante incendio del 2019, la cattedrale si appresta a riaprire le sue porte ai fedeli, mantenendo la promessa fatta dal presidente francese Emmanuel Macron di riportare questo monumento al suo splendore originario. La data sarà celebrata con una cerimonia ufficiale il 7 dicembre, alla presenza di Reali e Capi di Stato, seguita da una messa solenne l’8 dicembre e dalla riapertura al pubblico. Questo traguardo straordinario è il risultato di un progetto di restauro senza precedenti, guidato dall’architetto calabrese Livio De Luca. Nato ad Amantea, in provincia di Cosenza, e laureatosi all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, De Luca ha diretto il cantiere digitale del restauro, unendo innovazione tecnologica e conoscenze tradizionali per dare nuova vita a uno dei più preziosi gioielli del patrimonio culturale mondiale.

Livio De Luca: Un Architetto tra Due Mondi

Livio De Luca, che vive nel sud della Francia ma conserva profonde radici nella sua Calabria natale, è una figura di spicco nel panorama internazionale della ricerca e della conservazione del patrimonio culturale. Attualmente direttore di ricerche presso il CNRS (l’equivalente francese del CNR italiano), De Luca è anche membro del comitato scientifico del progetto European Collaborative Cloud for Cultural Heritage della Commissione Europea. Dal 2023 al 2027, sarà titolare di una prestigiosa borsa di ricerca ERC Advanced Grant. Il suo lavoro con Notre-Dame ha rappresentato un esempio pionieristico di come la digitalizzazione possa trasformarsi in un potente strumento al servizio della conservazione e del restauro del patrimonio culturale. Questo approccio innovativo ha permesso di integrare diverse discipline scientifiche in un progetto collettivo, dimostrando come il digitale possa fungere da ponte tra saperi tradizionali e contemporanei.

Il Ruolo del Digitale nella Conservazione del Patrimonio

La digitalizzazione ha svolto un ruolo fondamentale nella ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame. "Il digitale è una sorta di intermediario tra i diversi saperi, consentendo una sintesi senza precedenti delle conoscenze", ha spiegato De Luca. Le tecnologie digitali non solo hanno permesso di documentare lo stato fisico del monumento prima dell’incendio, ma hanno anche raccolto una vasta gamma di dati interdisciplinari, che spaziano dall’analisi dei materiali alla valutazione degli aspetti acustici e statici. Secondo l’architetto, questa esperienza ha messo in evidenza l’importanza di considerare il dato digitale non come una mera rappresentazione dello stato di un oggetto, ma come una piattaforma di confronto e integrazione tra conoscenze diverse. "Guardare alla cattedrale non solo attraverso la lente della sua fisicità, ma anche attraverso le esperienze umane che le ruotano intorno, è stato fondamentale per arricchire i dati e dare loro un significato più profondo", ha sottolineato.

Una Ricostruzione “À l’Identique”

Il restauro di Notre-Dame si è basato sul principio del “restauro à l’identique”, ovvero il ripristino della cattedrale nelle sue condizioni originarie. Questo è stato reso possibile grazie alla ricchezza delle digitalizzazioni eseguite prima dell’incendio, comprese le fotografie dettagliate scattate negli anni precedenti. Tuttavia, come ha osservato De Luca, la nozione di identico non si limita all’aspetto materiale, ma include anche la riproduzione dei gesti artigianali e delle tecniche impiegate durante la costruzione originale. "Conservare il patrimonio significa proiettarlo nel futuro, mantenendo viva la sua memoria collettiva", ha affermato De Luca. Il lavoro dei restauratori Philippe Villeneuve, Pascal Prunet e Rémi Fromont ha dimostrato come le competenze tradizionali possano essere integrate con tecnologie moderne per preservare non solo l’aspetto fisico, ma anche l’essenza culturale e simbolica della cattedrale.

Un Museo per il Futuro

Un altro elemento significativo del progetto di restauro è la creazione del Musée de l’Œuvre Notre-Dame de Paris, previsto per il 2028. Questo museo, che sorgerà accanto alla cattedrale presso l’Hôtel-Dieu, sarà una risorsa educativa e culturale, integrando le conoscenze scientifiche e tecniche acquisite durante il restauro. "Questo progetto rappresenta un nuovo territorio di risorse scientifiche, che sarà progressivamente aperto alla comunità", ha dichiarato De Luca.

La Calabria alle Origini dell’Innovazione

L’innovazione portata avanti da De Luca nel cantiere di Notre-Dame ha radici profonde nella sua terra natale. Fu proprio in Calabria, infatti, che l’architetto sperimentò per la prima volta le potenzialità della digitalizzazione. "Con una delle prime fotocamere digitali acquistate a Reggio, scattai delle foto alla chiesa di Santa Maria de’ Tridetti a Staiti", ha ricordato De Luca. Quell’esperienza pionieristica, nonostante i limiti tecnologici dell’epoca, gettò le basi per la sua futura carriera.

Il Legame con la Terra Natale

Nonostante il suo successo internazionale, Livio De Luca mantiene un legame profondo con la Calabria, dove tornare rappresenta sempre un momento di grande emozione. "Ogni volta che vedo lo Stretto dall’aereo, provo una sensazione unica, quella del ritorno a casa", ha confessato. Questo legame con la sua terra d’origine è una costante nella vita e nel lavoro di De Luca, che non esclude la possibilità di tornare un giorno a vivere in Calabria.

Un’Eredità per le Generazioni Future

L’esperienza di Notre-Dame rappresenta un esempio straordinario di come l’integrazione tra tradizione e innovazione possa creare un modello per la conservazione del patrimonio culturale. Grazie alla visione e alla leadership di Livio De Luca, questo progetto ha aperto nuove strade per la ricerca e l’educazione, dimostrando che il digitale non è solo un mezzo, ma un alleato fondamentale nella costruzione di un futuro che onori e valorizzi il passato.

 

 

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