Papa: È l’ora più buia, possibile un'escalation mondiale, la shoah non è bastata. Servono due Stati'
"Ogni guerra è una sconfitta. Non si risolve nulla con la guerra. Niente. Tutto si guadagna con la pace, con il dialogo. Sono entrati nei kibbutz, hanno preso ostaggi. Hanno ucciso qualcuno. E poi la reazione. Gli israeliani andare a prendere quegli ostaggi, a salvarli".
Così il Papa nella lunga intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci che andrà in onda integrale al termine del telegiornale, che ne ha mandato alcune anticipazioni.
"Nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. Uno forte e l'altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più.
Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale".
"Sarebbe la fine di tante cose e di tante vite. Io penso che la saggezza umana fermi queste cose.
Sì, c'è la possibilità ma … e a noi questa guerra ci tocca per quello che significa Israele, Palestina, la Terra Santa, Gerusalemme ma anche l'Ucraina ci tocca perché è vicina".
Così, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, papa Francesco ha risposto alla domanda se teme un'escalation mondiale. "Ma ci sono tante altre guerre che a noi non toccano: Kivu, lo Yemen, il Myanmar con i Rohingya che sono dei martiri. Il mondo è in guerra ma c'è l'industria delle armi dietro", ha aggiunto.
"L'ora è molto buia. Non si trova la capacità di riflettere con chiarezza e all'ora più buia io aggiungerò: una sconfitta in più. E' così dall'ultima guerra mondiale, dal '45 fino adesso, una sconfitta dopo l'altra perché le guerre non si sono fermate". Così il Papa nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, andata in onda questa sera. "Ma il problema più grave ancora sono le industrie delle armi - ha aggiunto Francesco -. MI dice una persona che capisce di investimenti, che ho conosciuto in una riunione, mi diceva che oggi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi".
"Purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa.
E' vero che in questo caso è molto grande ma c'è qualche cosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l'Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato.
Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io lo vedo e non mi piace". Così papa Francesco, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, ha risposto alla domanda se teme un rigurgito dell'antisemitismo.
Così il Papa nella lunga intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci che andrà in onda integrale al termine del telegiornale, che ne ha mandato alcune anticipazioni.
"Nella guerra uno schiaffo provoca l'altro. Uno forte e l'altro più forte ancora e così si va avanti. La guerra è una sconfitta. Io l'ho sentita come una sconfitta in più.
Due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia: due popoli due Stati. L'accordo di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale".
"Sarebbe la fine di tante cose e di tante vite. Io penso che la saggezza umana fermi queste cose.
Sì, c'è la possibilità ma … e a noi questa guerra ci tocca per quello che significa Israele, Palestina, la Terra Santa, Gerusalemme ma anche l'Ucraina ci tocca perché è vicina".
Così, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, papa Francesco ha risposto alla domanda se teme un'escalation mondiale. "Ma ci sono tante altre guerre che a noi non toccano: Kivu, lo Yemen, il Myanmar con i Rohingya che sono dei martiri. Il mondo è in guerra ma c'è l'industria delle armi dietro", ha aggiunto.
"L'ora è molto buia. Non si trova la capacità di riflettere con chiarezza e all'ora più buia io aggiungerò: una sconfitta in più. E' così dall'ultima guerra mondiale, dal '45 fino adesso, una sconfitta dopo l'altra perché le guerre non si sono fermate". Così il Papa nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, andata in onda questa sera. "Ma il problema più grave ancora sono le industrie delle armi - ha aggiunto Francesco -. MI dice una persona che capisce di investimenti, che ho conosciuto in una riunione, mi diceva che oggi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi".
Francesco. 'L'antisemitismo c'è, la Shoah non è bastata'
"Purtroppo l'antisemitismo rimane nascosto. Lo si vede, giovani per esempio, di qua e di là che fanno qualche cosa.
E' vero che in questo caso è molto grande ma c'è qualche cosa sempre di antisemitismo e non è sempre sufficiente vedere l'Olocausto che hanno fatto nella seconda guerra mondiale, questi 6 milioni uccisi, schiavizzati e non è passato. Purtroppo, non è passato.
Non saprò spiegarlo e non ho spiegazioni è un dato di fatto che io lo vedo e non mi piace". Così papa Francesco, nell'intervista al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, ha risposto alla domanda se teme un rigurgito dell'antisemitismo.