Tre anni e otto mesi di reclusione a fronte dei 9 invocati dal pubblico ministero: è la
condanna inflitta dal Gup del Tribunale di Vibo Valentia, al
termine del processo con rito abbreviato, a Pasquale Massaria,
di 42 anni, di Ionadi, accusato del tentato omicidio del cognato
Alessandro Musumeci, di 33 anni, avvenuto, a colpi di pistola,
il 2 luglio del 2019 lungo la statale 18, nei pressi di un
centro commerciale di Vibo Valentia.
Alla base della vicenda ci sarebbero dissidi dei dissidi
familiari. La differenza tra la richiesta dell'accusa e la
condanna inflitta dovuta alla derubricazione del reato per come
chiesto dal difensore dell'imputato, l'avvocato Letterio
Rositano. Il magistrato ha infatti riconosciuto la contestazione
di lesioni aggravate dall'uso della arma ed in continuazione con
la detenzione della pistola mentre quella originaria era di
tentato omicidio.
Dopo il ferimento di Musumeci, assistito dall'avvocato
Gaetano Pacienza), Massaria si era reso irreperibile per poi
essere individuato, poco dopo dalla polizia in una mansarda di
proprietà di uno zio.