Denunciati a vario titolo una decina di imprenditori per reati ambientali, illecito sversamento di rifiuti solidi e liquidi e reati in materia di violazione edilizia.
Coinvolte nell'esposto una cinquantina di attività controllate sulla fascia ionica calabrese, tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone.
E' stato il risultato di un bilancio di un'attività di Carabinieri e Carabinieri Forestali lungo i territori che si estendono da Rocca Imperiale fino al crotonese, che hanno interessato attività imprenditoriali come autolavaggi, cementifici, caseifici, aziende zootecniche e agricole, i quali avrebbero sversato in mare o nei fiumi gli scarichi delle acque reflue.

Dalle analisi dei campionamenti si avranno, nei prossimi giorni, dei riscontri in termini della qualità delle acque dei fiumi. Sottoposte a sequestro anche alcune aree utilizzate per la realizzazione di discariche abusive.

 

"Abbiamo deciso di lavorare in maniera preventiva - dichiara il colonnello Gabriele Mambor, comandante provinciale dei Carabinieri di Crotone - perché la stagione estiva sta iniziando e il mare è un bene di tutti e realizzare discariche su bacini fluviali non può passare impunito". "Il controllo e la nostra attività - ha poi aggiunto Mambor - non si conclude qui perché il nostro obiettivo è tutelare il territorio, l'ambiente e le attività produttive".

"Il nostro obiettivo è migliorare progressivamente le condizioni ambientali della Calabria - ha continuato il colonnello Giorgio Maria Borrelli, Comandante regionale Carabinieri Forestale - perché il danno ambientale una volta realizzato è irreversibile. Intendiamo ampliare le nostre operazioni di prevenzione sui vari aspetti che riguardano il territorio. Il prossimo step riguarderà sicuramente la prevenzione degli incendi boschivi"