Per contribuire alle stime del rischio di Coronavirus (COVID-19), meteoblue fornisce il primo studio globale sulla relazione tra infezioni da Corona-Virus e le condizioni meteorologiche.




Abbiamo selezionato 21 paesi da 5 continenti e tutte le zone climatiche globali, con un totale di 103’814 casi di rilevamento COVID-19, e analizzato la correlazione di nuove infezioni con 6 grandi variabili meteorologiche (temperatura dell’aria, umidità relativa, radiazione, velocità del vento, ore di sole e precipitazioni) durante il periodo dal 01 gennaio al 18 marzo 2020, utilizzando la nostra storia history+ dati, che possono essere facilmente scaricati per qualsiasi luogo sulla Terra.

Lo studio non ha prodotto correlazioni visibili per nessuna delle variabili, né in 21 paesi di 5 continenti e tutte le zone climatiche globali, né all’interno dei 7 paesi con il maggior numero di rilevamenti a marzo (Cina, Italia, Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Iran).

Sebbene questo studio sia preliminare, alcune conclusioni importanti sembrano possibili:

  • È improbabile che temperature dell’aria più elevate rallentino significativamente la diffusione del virus.

  • Le infezioni COVID-19 sembrano essere ampiamente indipendenti dall’influenza del tempo esterno.



  • Ulteriori analisi dovrebbero concentrarsi sull’effetto della temperatura, dell’umidità relativa e delle radiazioni, eliminando i fattori di mascheramento come i cambiamenti di comportamento (restrizioni pubbliche), le differenze di posizione e la segnalazione di imprecisioni.


Come sintesi generale, concludiamo che il contenimento delle infezioni da COVID-19 non può fare affidamento sul tempo come un fattore significativo nel contribuire a ridurre la diffusione della malattia.