Il 10 settembre del 2000, esattamente diciannove anni fa, si verificava in Calabria l’ennesima “strage nel fango”. Il camping “Le Giare”, costruito a ridosso del torrente Beltrame, vicino Soverato (CZ), in un’area soggetta a esondazione naturale, veniva spazzato via da un’onda di piena. Morivano 13 persone, fra cui turisti e membri di una colonia estiva formata da disabili e volontari.






La piena arrivò prima dell’alba,causata in primo luogo da un tappo formatosi a monte del campeggio. Le forti piogge cadute nelle 48 ore precedenti avevano ingrossato il torrente. Le piogge cadevano su un territorio colpito dagli incendi estivi, e l’acqua trascinava con sé tronchi e detriti: proprio questi oggetti andarono a formare una vera e propria diga. Quando la diga di detriti cedette, l’ondata di piena fu ancora più distruttiva.

La strage di Soverato riempì le prime pagine dei giornali italiani per diversi giorni, e si tornò a parlare, a soli due anni dalla strage di Sarno, della necessità di fare di più per ridurre il rischio idrogeologico nel nostro paese.

 

 

Fonte: meteoweb.eu