È guerra tra Mimmo Lo Polito, il sindaco di Castrovillari, ed il Presidente Occhiuto in una desolata vigilia di Ferragosto.

Il tema è l'abusivismo edilizio, motivo per il quale anche Castrovillari rientra nel libro nero della Regione che commissaria alcuni Comuni per inerzia ed inadempienza in materia di controllo del territorio e repressione dell’abusivismo.

Un termine che, però, avrebbe ingenerato nella popolazione - secondo quanto riportato nella lettera aperta di Lo Polito - la convinzione di un Comune commissariato, condizione per la quale sarebbe ben presto arrivato un commissario ad acta.

Lo Polito parla, tra l'altro, in uno sgarbo istituzionale da parte del Presidente che non avrebbe inviato alcuna comunicazione in merito al Comune, il quale avrebbe così appreso il fatto solo attraverso gli organi di stampa.

Il sindaco di Castrovillari fa sapere, poi, che "l'illecito" commesso si riferisce ad un fabbricato in zona agricola, "ove era stata realizzata abusivamente una tettoia in legno avanti l’abitazione ed un magazzino per ricovero di attrezzi agricoli di 7 mq". Roba di poco conto per Lo Polito che fa riferimento ad abusi ben più gravi e che, visto tutto questo e tanto altro che è riportato nella lettera aperta pubblicata sui social ufficiali del Comune, sente "il dovere di agire in sede civile" nei confronti di Occhiuto.

Di tutta risposta, il portavoce del Presidente dichiara che le "minacce del sindaco Lo Polito non ci intimidiscono e che i tanti comuni raggiunti dal commissariamento - che vanno da Praia a Mare a Sellia Marina, da Isola Capo Rizzuto a Figline, da Nocera Terinese a Vibo Valentia, da Tortora a Zumpano, fino a Mendicino - hanno avviato con la Regione un confronto positivo, incontrando o sentendo telefonicamente Salvatore Siviglia, direttore generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, a differenza di Castrovillari.

Per l’amministrazione Occhiuto - continua la nota stampa - non esistono abusi buoni o abusi cattivi, esistono solo abusi da sanare al più presto, esiste la cultura della legalità da diffondere il più possibile".