Solidarietà ai tempi del Coronavirus. Calabrese fa spesa a una vecchietta. Aveva solo 10 euro.
"Mi ha lasciato il caffè fuori dalla porta perché io per scherzo le avevo detto che come ricompensa avrei voluto un caffé".
Inizia così il racconto di Demetrio Casile di una giornata qualunque di quarantena a Bologna.
"Guardate la cifra che ha potuto spendere per la spesa, dovrebbe far riflettere molto. Una povera nonnina qui a Bologna mi ha chiesto di farle la spesa per non più di 11 euro. Ovviamente ho triplicato ciò che mi aveva chiesto a spese mie, ma non certo per fare l'eroe, solo perché mi piange il cuore a sapere che a differenza di certi buffoni che parlano parlano, queste povere persone rimangono nella loro dignità senza lamentarsi e chiedono l'indispensabile: pane, pasta, una confezione di uova, la meno costosa."
"Purtroppo posso muovermi solo a piedi - continua Demetrio nel suo post scritto su facebook - ma chi avesse bisogno mi chiami pure e stia tranquillo per i soldi, fin dove posso ci penso io. Nemmeno io sto lavorando con le mie attività ma sono un docente e a fine mese lo stipendio, per adesso, mi arriva. Sono nato in Calabria, in mezzo alle pecore e sono abituato anche al nulla ma finché potrò dare una mano lo farò".
"Sono un docente, un regista, un pittore, non sono ricco, ma vivo dignitosamente con il mio lavoro. La divisa del volontario però, ti rimane sulla pelle per tutta la vita. Noi non guardiamo il reddito delle persone, noi non curiamo le malattie, non siamo medici, ma cerchiamo di dare aiuto e conforto, (che molte volte hanno più effetto di una medicina). E se una famiglia mi chiede di fare la spesa lo faccio a titolo gratuito come faccio con tutti".
"Se stai bene - conclude Demetrio - allunga una mano dietro di te, vedrai che qualcuno te la stringerà con gioia".
Nella foto, Demetrio Casile, autore del post Facebook.
Inizia così il racconto di Demetrio Casile di una giornata qualunque di quarantena a Bologna.
"Guardate la cifra che ha potuto spendere per la spesa, dovrebbe far riflettere molto. Una povera nonnina qui a Bologna mi ha chiesto di farle la spesa per non più di 11 euro. Ovviamente ho triplicato ciò che mi aveva chiesto a spese mie, ma non certo per fare l'eroe, solo perché mi piange il cuore a sapere che a differenza di certi buffoni che parlano parlano, queste povere persone rimangono nella loro dignità senza lamentarsi e chiedono l'indispensabile: pane, pasta, una confezione di uova, la meno costosa."
"Purtroppo posso muovermi solo a piedi - continua Demetrio nel suo post scritto su facebook - ma chi avesse bisogno mi chiami pure e stia tranquillo per i soldi, fin dove posso ci penso io. Nemmeno io sto lavorando con le mie attività ma sono un docente e a fine mese lo stipendio, per adesso, mi arriva. Sono nato in Calabria, in mezzo alle pecore e sono abituato anche al nulla ma finché potrò dare una mano lo farò".
"Sono un docente, un regista, un pittore, non sono ricco, ma vivo dignitosamente con il mio lavoro. La divisa del volontario però, ti rimane sulla pelle per tutta la vita. Noi non guardiamo il reddito delle persone, noi non curiamo le malattie, non siamo medici, ma cerchiamo di dare aiuto e conforto, (che molte volte hanno più effetto di una medicina). E se una famiglia mi chiede di fare la spesa lo faccio a titolo gratuito come faccio con tutti".
"Se stai bene - conclude Demetrio - allunga una mano dietro di te, vedrai che qualcuno te la stringerà con gioia".
Nella foto, Demetrio Casile, autore del post Facebook.