Spread sotto 130, ai minimi da maggio 2018
Il mercato già lo aveva capito. Ora è arrivata l’ufficialità: la Commissione europea ha ritirato la raccomandazione di aprire una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia. E nel giorno in cui è arrivata anche un’altra buona notizia, cioè la nomina di Christine Lagarde alla Bce, lo spread tra BTp e Bund cala velocemente fino a 198 punti base, minimi dal 25 maggio del 2018. Il differenziale tra BTp e Bund resta ben più elevato rispetto ai 130 punti base del 14 maggio 2018, cioè prima della pubblicazione della prima bozza del Contratto di Governo. Ma ugualmente il calo di questi giorni è considerevole. E riporta l’Italia ai giorni precedenti alla formazione del Governo Conte.
I rendimenti dei BTp decennali sono diminuiti all’1,59%, in ribasso di 26 punti base in un solo giorno. I BTp biennali addirittura sono scesi sotto zero. Ma quello che più colpisce è il confronto con gli altri Paesi: da fine maggio il debito pubblico italiano ha registrato la performance migliore tra tutti i Paesi dell’area euro. Nessuno ha ridotto i tassi d’interesse di 107 punti base sui decennali, come ha fatto l’Italia. È vero che i BTp partono (e restano) più alti di tutti, ma per un Paese su cui pende la spada di Damocle di una procedura d’infrazione è comunque un fatto positivo.
Piazza Affari è in positivo, spinta dalle banche, con lo spread risalito a 130 punti, dopo un calo a 129. Banco Bpm è la migliore del listino principale (+3,2%), seguita da Ubi (+2,8%), Fineco (+2,2%), Bper e Unicredit (+1,9%), Intesa (+1,6%). Forti le auto, con Fca (+1%), dopo i dati delle vendite di settembre, e Ferrari (+1,6%). Tra i titoli in positivo anche Pirelli (+0,9%) e Tim (+0,4%). Corre Gedi (+8,7% a 0,31 euro, con oltre 8,5 milioni di scambi), dopo il calo del giorno precedente, seguito alla corsa in rialzo di lunedì per la mossa di Carlo De Benedetti con un'offerta, a 0,25 euro per azione, sul 29,9% della società editoriale fatta a Cir (azionista di Gedi col 43,8% circa) e respinta come "irricevibile". A Milano Cir prosegue debole (-0,1% a 0,93 euro), così come Cofide, che è piatta (+0,01% a 0,45 euro). Brilla Ovs (+5,2%), con l'obiettivo di crescita nel secondo semestre. In rosso utility e Poste (-1,4%), così come il lusso, che vede in perdita Ferragamo (-1,3%) e Moncler (-1%).