Frodi alimentari: le più diffuse e i recenti casi di prodotti italiani falsificati
Questi raggiri coinvolgono spesso la contraffazione, l’alterazione o la falsa etichettatura di prodotti alimentari, spesso venduti come "Made in Italy" senza rispettare gli standard qualitativi o l'origine
Le frodi alimentari rappresentano un fenomeno diffuso e insidioso che mina la fiducia dei consumatori e danneggia il settore agroalimentare, in particolare quello italiano, rinomato per l’eccellenza dei suoi prodotti. Questi raggiri coinvolgono spesso la contraffazione, l’alterazione o la falsa etichettatura di prodotti alimentari, spesso venduti come "Made in Italy" senza rispettare gli standard qualitativi o l'origine dichiarata.
Le pratiche più comuni includono la contraffazione delle etichette, con informazioni false sull’origine geografica del prodotto, come olio di oliva importato da altri Paesi spacciato per olio extravergine di oliva italiano. L'adulterazione, con l'aggiunta di sostanze non dichiarate o illegali per aumentare il volume o migliorare l’aspetto del prodotto, come nel caso dell’aggiunta di zuccheri al vino per aumentarne la gradazione alcolica. L’imitazione e l’Italian Sounding, dove prodotti venduti con nomi o confezioni che evocano l’Italia, come "Parmesan" o "San Marzano", sono fabbricati all’estero e non rispettano i disciplinari italiani. Alcuni prodotti venduti come DOP o IGP non rispettano i rigorosi disciplinari richiesti per ottenere queste certificazioni, e in altri casi si sostituiscono ingredienti di qualità con altri più economici, come nel caso della mozzarella dove il latte vaccino viene sostituito con latte in polvere.
Frodi alimentari che hanno recentemente coinvolto prodotti italiani
Nel 2023, un'indagine in Puglia ha portato alla scoperta di un vasto traffico di olio d’oliva di bassa qualità importato dalla Tunisia e successivamente venduto come "100% italiano". L’olio veniva colorato con clorofilla per migliorarne l’aspetto. Sempre nel 2023, alcune cantine non autorizzate sono state denunciate per la vendita di vino spacciato come Chianti DOCG, ma che in realtà non rispettava i disciplinari previsti per la denominazione. Un’inchiesta ha rivelato che alcune aziende utilizzavano latte vaccino al posto di latte di bufala per la produzione di mozzarella venduta come DOP. Negli ultimi anni, le forze dell’ordine hanno scoperto diversi casi di pomodori provenienti dall’Egitto o dalla Cina etichettati come "San Marzano DOP" per sfruttare la reputazione di questa eccellenza italiana. Il "Parmesan" e il "Grana" prodotti negli Stati Uniti e in Canada continuano a danneggiare il mercato italiano, sfruttando nomi evocativi e confezioni simili ai prodotti autentici.
Nel mirino delle frodi anche i prodotti calabresi
Anche i prodotti calabresi non sono esenti da fenomeni di contraffazione. La 'nduja, il famoso salume spalmabile piccante, è stata spesso imitata e venduta come "calabrese" ma prodotta in altri Paesi europei con ingredienti di scarsa qualità. Allo stesso modo, il peperoncino calabrese, rinomato per il suo sapore unico, viene talvolta sostituito con varietà estere meno pregiate e commercializzato come prodotto tipico locale. Anche l’olio extravergine d’oliva calabrese, apprezzato per la sua alta qualità, è stato oggetto di frodi, con oli importati dall’estero e miscelati con prodotti locali per essere venduti come "100% calabresi". Per non parlare della cipolla rossa di Tropea.
L'impatto devastante sull’economia italiana
Secondo Coldiretti, il fenomeno dell’"Italian Sounding" genera perdite di circa 100 miliardi di euro l’anno, colpendo sia i produttori che i consumatori. Inoltre, le frodi alimentari possono rappresentare un rischio per la salute pubblica. L’uso di sostanze chimiche non autorizzate o la scarsa igiene durante la produzione possono causare gravi problemi di salute. Per proteggersi dalle frodi alimentari, i consumatori possono adottare alcune precauzioni, come leggere attentamente le etichette per verificare l’origine e gli ingredienti del prodotto, acquistare da rivenditori di fiducia che garantiscono la tracciabilità dei prodotti, preferire alimenti con marchi DOP, IGP o Biologico e verificare che siano autentici, e segnalare alle autorità competenti eventuali anomalie riscontrate.
Le frodi alimentari non sono solo un problema economico, ma anche una questione di tutela della cultura e della tradizione gastronomica italiana. Contrastarle è fondamentale per preservare l’eccellenza del Made in Italy e garantire la sicurezza dei consumatori.