Sabato di agitazione permanente per cultura e spettacolo
Da Piazza Duomo a Milano a San Giovanni a Roma, da Piazza Verdi a Palermo a Piazza Castello a
Torino, il Coordinamento nazionale di realtà, collettivi e
movimenti autonomi indipendenti che lavorano nella cultura e
nello spettacolo in almeno 13 piazze in Italia sabato 30 maggio
rendono visibile il loro stato di agitazione permanente. In
sicurezza, con i gessetti per il distanziamento, si sono dati
appuntamento città per città dalle pagine facebook per chiedere,
dopo aver inviato il 19 maggio un documento di emergenza alle
istituzioni, di essere ricevuti con urgenza per discutere sul
reddito di continuità che traghetti il comparto culturale fino
alla ripresa piena dei singoli settori e ne tuteli e garantisca
l'esistenza e un tavolo di confronto tecnico-istituzionale
immediato sulla riapertura, fra lavoratrici, lavoratori,
sindacati, governo e istituzioni, che abbia come priorità:
salute per lavoratori, lavoratrici e pubblico; protocolli di
sicurezza; finanziamenti pubblici; strumenti di riforma, sia per
la ripartenza in presenza, che per una virtualità sostenibile e
democratica. "Convocateci dal vivo" è la richiesta alle
istituzioni, contenuta anche in una petizione su change.org
firmata al momento da quasi 4000 persone.
I firmatari, 14 collettivi autonomi, tra cui Attrici Attori
Uniti e Professioni spettacolo e cultura Emergenza continua,
delle manifestazioni che saranno happening - portare oggetti
'riconoscibili' come maschera, strumento, copione, proiettore,
leggio, microfono, scarpette, costume di scena, è scritto nella
convocazione - vogliono ribadire che "la cultura è un bene
comune2 e che "nei processi di ricostruzione il ruolo della
Cultura è sempre stato fondamentale" chiamando tutti ad una
partecipazione, anche simbolica, di solidarietà con tutto il
comparto, tra i più colpiti dall'emergenza coronavirus.