Le indagini e l’appello della famiglia
La notte del 16 marzo: il mistero della scomparsa

Il mistero della scomparsa di Beatrice: la tragica storia di una giovane promessa di Catanzaro


Sono passati otto mesi dalla tragica scomparsa di Beatrice, la ragazza di 22 anni di Catanzaro trovata senza vita in circostanze ancora avvolte nel mistero. Una vicenda che ha scosso l’intera comunità e che, ancora oggi, lascia aperti tanti interrogativi.

Beatrice: una vita tra famiglia, passioni e sogni infranti


Beatrice era una giovane piena di vita e con la testa sulle spalle. Lavorava nell’azienda di famiglia, occupandosi dell’organizzazione di eventi e cerimonie, ma coltivava anche una grande passione per la moda, posando come modella in diversi shooting pubblicitari. Legatissima alla sua famiglia, passava spesso il tempo con la nonna, con cui realizzava video divertenti su TikTok. La nonna, intervistata dal programma Chi l’ha visto?, ha dichiarato: "Il sorriso di Beatrice è ancora vivo nella mia mente, lo vedo quotidianamente."

 

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Un rapporto tossico e il controllo ossessivo


Tuttavia, dietro questa immagine di serenità, si celava un capitolo oscuro nella vita di Beatrice: la relazione con un giovane di Catanzaro, definita dalla madre Elena come un rapporto tossico. La madre ha raccontato che la figlia era cambiata profondamente durante quella relazione, descrivendo come il ragazzo la controllasse continuamente tramite un dispositivo di localizzazione.

Un episodio particolarmente inquietante risale a una sera in un locale estivo, dove Elena ha assistito a una scena di violenza: il giovane aveva afferrato Beatrice per il collo davanti a centinaia di persone. Nonostante l’intervento dei buttafuori, l’episodio aveva lasciato il segno. Dopo circa un anno e mezzo, il rapporto si era concluso, e Beatrice sembrava gradualmente riprendersi la sua vita.

Il ritorno alla normalità interrotto da ombre del passato


Beatrice aveva ricominciato a seguire i suoi sogni, partecipando persino a un provino per il programma Uomini e Donne e posando nuovamente come modella. Tuttavia, non era riuscita a liberarsi completamente dell’ombra del suo ex. La sua amica Aurora ha raccontato che, ogni volta che uscivano insieme, Beatrice riceveva messaggi offensivi da lui, che cercava di farle pesare le sue scelte.

Un giorno, Beatrice aveva trovato un biglietto sul parabrezza della sua auto con un invito per un concerto a Milano dei Club Dogo. Nonostante le perplessità, decise di accettare e partì l’11 marzo insieme al suo ex. Quella decisione si sarebbe rivelata fatale.

 Beatrice scomparsa Catanzaro

Il viaggio e le ultime ore


Durante il viaggio per Milano, i due litigarono pesantemente, arrivando al concerto in ritardo, quando l’evento era ormai finito. Anche in hotel, la tensione era alle stelle. Beatrice, sentendosi trascurata e maltrattata, chiese spiegazioni sul loro rapporto. La situazione degenerò, e il giovane tentò di aggredirla fisicamente. Beatrice riuscì a rifugiarsi nel bagno, e la lite sembrava essersi conclusa.

Il giorno seguente, tornarono a Catanzaro, ma Beatrice portava sul corpo evidenti segni di violenza, documentati da fotografie scattate dalla madre.

La notte del 16 marzo: il mistero della scomparsa


Nei giorni successivi, Beatrice si chiuse in casa. La sera del 16 marzo, sua madre Elena, prima di uscire per lavoro, le chiese cosa avrebbe fatto. Beatrice rispose: "Resto a casa e dormo con Zoe, la nostra cagnolina."

Tuttavia, al mattino, Elena tornò a casa e trovò la stanza vuota. Nel bagno, la vasca era piena d’acqua, e Beatrice giaceva senza vita. La madre notò dettagli strani: una maglietta e un paio di auricolari neri non appartenevano a sua figlia.

Le indagini e l’appello della famiglia


Cosa sia successo quella notte rimane un mistero. La madre e la nonna di Beatrice, distrutte dal dolore, chiedono a gran voce che si faccia luce sulla vicenda. L’ex fidanzato ha dichiarato di non aver aperto i messaggi che Beatrice gli aveva inviato quella sera e di aver saputo della tragedia solo il mattino seguente.

In un’intervista, ha affermato: "Non abbiamo mai litigato in modo serio, e non ho mai alzato le mani su di lei. Ho chiesto io stesso ai carabinieri di indagare a fondo."

La madre Elena lancia un appello disperato: "Se qualcuno sa qualcosa, vi prego, andate dalle forze dell’ordine. Aiutateci a capire cosa sia successo a mia figlia quella notte."


La storia di Beatrice rimane una ferita aperta per la sua famiglia e per l’intera comunità. Oggi, a otto mesi dalla sua scomparsa, il desiderio di verità è più forte che mai. Per Beatrice, per la sua famiglia, e per restituire giustizia a una giovane vita spezzata troppo presto.