Con la partecipazione dei Sindaci di Paola, Roberto Perrotta, e di San Vincenzo La Costa, Gregorio Iannotta, legati i due Comuni da un patto di gemellaggio, si chiuderanno domani, presso la Basilica del Santuario di San Francesco di Paola, con la Santa Messa prevista per le ore 11,30, la tre giorni di commemorazione e preghiere in onore del Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi nel 170° anniversario della sua morte, avvenuta nel convento la mattina(ore 6,30) del 20 dicembre 1849. La Messa sarà concelebrata e presieduta dal  Provinciale dell’Ordine dei Minimi, padre Francesco M. Trebisonda, con l’omelia che sarà tenuta dal Postulatore Generale dell’Ordine dei Minimi, padre Ottavio Laino. Una giornata in cui i fedeli che interverranno potranno visitare la stanza all’interno del convento ove visse e morì il Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, accolti da guide preparate e gentili che danno tutte le informazioni sugli oggetti sacri posseduti dal frate sansistese (nativo di San Sisto dei Valdesi il 26 novembre 1789) e documenti ufficiali che attestano la ricchezza della sua vita religiosa di sacerdote prima e frate minimo a partire dal 1827.

Nel frattempo ieri nella giornata  dell’anniversario della sua morte, durante la cerimonia religiosa della novena delle festività natalizie celebrata in Basilica, Padre Ottavio Laino e padre Domenico Cupri, hanno ripercorso e raccontato ai fedeli intervenuti gli ultimi giorni di vita del Venerabile Clausi,  di quel mese di dicembre del 1849, trascorsi nella sua stanza in preghiera, sofferente fisicamente, e alla ricerca del suo Dio, assistito amorevolmente dai suoi confratelli e sacramentalmente dal suo confessore padre Mantuano e da padre De Gennaro che gli amministrò il Santo Viatico e il sacramento dell’Unzione degli infermi. Un trapasso che avvenne nel giorno da lui stesso profetizzato un mese prima in occasione dell’ultimo saluto ed incontro avuto a Roma con San Vincenzo Pallotti, che sarebbe venuto a Paola per riposare tra nonno e nonna (i genitori di San Francesco di Paola) e che anche lui lo avrebbe seguito a breve (il Pallotti morì il 22 gennaio 1850); come profetizzò il giorno prima della morte il momento del trapasso effettivo e le condizioni ambientali esterne alla sua stanza e al Santuario di San Francesco in modo tempestoso.

Nel momento in cui si trovava a vivere l’ultima ora della sua prova mistica purificante attraverso la sofferenza, verso le cinque di quel mattino accadde che un vento impetuoso, che da settentrione scende e investe violentemente la valle dell’Isca, si manifestò insieme a fulmini, tuoni e grandine, mentre le vetrate del Santuario fremevano paurosamente e le onde nel vicino mare si rincorrevano accavallandosi fino a infrangersi fragorosamente sul lido. In quel contesto ambientale, come lui stesso aveva predetto il giorno prima ai frati che stavano con lui in stanza, alle 6,30 del mattino cantando il “Te Deum”, muovendo le labbra come in atto di sorridere e la lingua quasi a benedire Dio, esala l’ultimo leggerissimo respiro, in aria di Paradiso. Una tempesta che si calmò dopo circa due ore facendo confluire al santuario tantissima gente man mano che la notizia della sua morte si diffondeva in città e nel circondario per partecipare alla cerimonia funebre, fino ad arrivare al Re di Napoli che autorizzò la sepoltura sotto il pavimento della Basilica dove vennero trovate due salme di un uomo e una donna, subito interpretate come appartenenti ai genitori di San Francesco di Paola. Così come aveva preannunciato a San Vincenzo Pallotti, che nell’apprendere la notizia, insieme alla venerabile Elisabetta Sanna, dissero di trovarsi di fronte a un Santo.

Una prima giornata che si è chiusa nell’auditorium del Santuario dove si è svolto un incontro sul tema “La nascita in una mangiatoia  si trasforma in amore per il mondo”, dove Padre Ottavio Laino ha parlato del significato e valore del presepe vissuto in prima persona dal Venerabile Padre Bernardo Maria Clausi, che l’Ordine dei Minimi, come l’Associazione intitolata al suo nome di San Sisto dei Valdesi (Comune di San Vincenzo La Costa) sono mobilitati per diffondere il profilo di questa figura e portare a conclusione il processo di beatificazione con l’aiuto della preghiera e condivisione di valori.