Dl Calabria, Siclari (FI): FI "smonta" il Dl Calabria con 55 emendamenti e suggerisce la strada per la fine del commissariamento
Al Senato il gruppo di Forza Italia Berlusconi Presidente ha presentato 55 emendamenti al DL Calabria ed un ordine del giorno. Come è noto il decreto-legge in oggetto vuole prorogare il già introdotto “regime speciale per la gestione commissariale della regione Calabria”. Stiamo parlando di un decreto legge, che, invece che prendere atto del fallimento del commissariamento e conseguentemente abolirlo ovvero creare un iter per l'uscita della Regione Calabria dalla gestione commissariale, preferisce insistere nel voler confermare il commissariamento, nonostante i danni creati.
Ed infatti, nella relazione alla proposta di legge di conversione, il Governo scrive candidamente che manca la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie afferenti ai livelli essenziali di assistenza e che i limiti di spesa per le assunzioni di personale nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale hanno determinato il blocco del turn over e, quindi, la carenza del personale sanitario, parasanitario ed amministrativo delle strutture sanitarie ed ospedaliere.
Il Governo, che fino a qualche mese addietro, negava la stessa emergenza sanitaria in Calabria, nonostante le decine di comunicati stampa, di interrogazioni ed interpellanze da parte del centrodestra, soprattutto di Forza Italia e della deputazione calabrese, e sosteneva che mancassero le fondamenta giuridiche per discutere della fine del commissariamento sanitario in Calabria, ha dovuto cedere e ricredersi, eliminando o modificando molti punti fermi del primo decreto Calabria.
Questo decreto, tuttavia, conferma e proroga i principi soatanziali e gli effetti normativi del primo decreto sanità in Calabria ed invece di stabilire la fine del commissariamento sanitario calabrese o quantomeno il termine preciso di chiusura della stagione commissariale, prendendo atto del totale fallimento, sia in termini economico-finanziari che in termini di assistenza sanitaria, ed insiste sulla strada commissariale, pretendendo la proroga per ulteriori 24 mesi, nonostante gli ultimi grotteschi eventi legati alle nomine, revoche, dimissioni dei commissari nominati dal Governo.
Ovviamente la cura che questo Governo indica e cioè quella di un super-commissariamento ovvero del commissariamento del commissariamento non è adeguata ed anzi appare dannosa e continuerà a produrre, se non corretta, danni peggiori del male. Il decreto Calabria va modificato in radice ed in ogni singola disposizione normativa. In alternativa la maggioranza ed il Governo possono accogliere l'ordine del giorno a mia prima firma, fatto proprio da tutto il gruppo di Forza Italia e condiviso da tutti gli alleati del centrodestra e stabilire nella data del prossimo 30 giugno 2021 la dat di chiusura della gestione commissariale calabrese. Ha così concluso il senatore azzurro.
Ed infatti, nella relazione alla proposta di legge di conversione, il Governo scrive candidamente che manca la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie afferenti ai livelli essenziali di assistenza e che i limiti di spesa per le assunzioni di personale nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale hanno determinato il blocco del turn over e, quindi, la carenza del personale sanitario, parasanitario ed amministrativo delle strutture sanitarie ed ospedaliere.
Il Governo, che fino a qualche mese addietro, negava la stessa emergenza sanitaria in Calabria, nonostante le decine di comunicati stampa, di interrogazioni ed interpellanze da parte del centrodestra, soprattutto di Forza Italia e della deputazione calabrese, e sosteneva che mancassero le fondamenta giuridiche per discutere della fine del commissariamento sanitario in Calabria, ha dovuto cedere e ricredersi, eliminando o modificando molti punti fermi del primo decreto Calabria.
Questo decreto, tuttavia, conferma e proroga i principi soatanziali e gli effetti normativi del primo decreto sanità in Calabria ed invece di stabilire la fine del commissariamento sanitario calabrese o quantomeno il termine preciso di chiusura della stagione commissariale, prendendo atto del totale fallimento, sia in termini economico-finanziari che in termini di assistenza sanitaria, ed insiste sulla strada commissariale, pretendendo la proroga per ulteriori 24 mesi, nonostante gli ultimi grotteschi eventi legati alle nomine, revoche, dimissioni dei commissari nominati dal Governo.
Ovviamente la cura che questo Governo indica e cioè quella di un super-commissariamento ovvero del commissariamento del commissariamento non è adeguata ed anzi appare dannosa e continuerà a produrre, se non corretta, danni peggiori del male. Il decreto Calabria va modificato in radice ed in ogni singola disposizione normativa. In alternativa la maggioranza ed il Governo possono accogliere l'ordine del giorno a mia prima firma, fatto proprio da tutto il gruppo di Forza Italia e condiviso da tutti gli alleati del centrodestra e stabilire nella data del prossimo 30 giugno 2021 la dat di chiusura della gestione commissariale calabrese. Ha così concluso il senatore azzurro.