Coniugi uccisi 33 anni fa a Vicenza, a processo presunto killer
Il 17 gennaio prossimo sarà una data cruciale per uno dei più intricati e longevi casi di cronaca giudiziaria italiana. La Corte d’Assise di Vicenza aprirà il processo contro Umberto Pietrolungo, imputato dell’omicidio dell’avvocato Pierangelo Fioretto e di sua moglie Mafalda Begnozzi, brutalmente assassinati il 25 febbraio 1991 a Vicenza. Questo caso, rimasto irrisolto per oltre tre decenni, rappresenta una svolta significativa nella storia della giustizia italiana.
La Decisione del Gip e il Percorso Processuale
La decisione di portare il caso direttamente in giudizio immediato è stata presa dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) di Vicenza, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Hans Roderich Blattner. La richiesta di giudizio immediato, avanzata in base all’articolo 453 del Codice di Procedura Penale, è stata motivata dalla solidità delle prove raccolte durante le indagini. L’imputato, Umberto Pietrolungo, ha ora 15 giorni di tempo per scegliere se essere interrogato dal pubblico ministero o richiedere il rito abbreviato. Quest’ultima possibilità, tuttavia, è riservata solo ai reati commessi prima della riforma Cartabia, che ne ha limitato l’applicabilità. Essendo il delitto avvenuto nel 1991, Pietrolungo può ancora avvalersi di questa opzione.
La Svolta nel Caso: Dalle Indagini al Processo
La riapertura del caso, avvenuta a giugno scorso, è stata possibile grazie alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare per Pietrolungo, già detenuto nel carcere di Cosenza per altre accuse. Questo sviluppo è stato il risultato di un lungo e complesso lavoro investigativo, culminato con l’analisi di prove tecniche innovative e il riesame dei testimoni. A consentire l’identificazione del presunto omicida sono state le impronte digitali parziali rinvenute sul silenziatore di una pistola utilizzata per il duplice omicidio. Inoltre, il DNA rilevato in un guanto trovato sulla scena del crimine ha rappresentato un altro elemento chiave per collegare Pietrolungo al caso. Queste evidenze scientifiche hanno permesso agli inquirenti di ricostruire il quadro del delitto e individuare l’imputato con un grado di certezza considerevole.
Il Riconoscimento Fotosegnaletico
Un altro aspetto cruciale delle indagini è stato il riconoscimento fotografico. Le foto segnaletiche di Pietrolungo, affiliato alla nota ‘ndrina dei Muto, una delle più potenti organizzazioni della ‘ndrangheta calabrese, sono state mostrate ai testimoni. Anche dopo oltre 30 anni, alcuni di loro hanno identificato l’imputato come la persona vista nei dintorni del luogo del delitto. Questo dettaglio ha aggiunto ulteriore peso alle accuse.
Il Contesto Criminale: La ‘Ndrangheta e i Legami con il Caso
Umberto Pietrolungo è noto per i suoi legami con la ‘ndrina dei Muto, un’organizzazione criminale radicata in Calabria, ma con ramificazioni in molte regioni italiane. Questo elemento ha portato gli inquirenti a considerare il contesto del delitto non solo come un atto isolato, ma come parte di un sistema più ampio di violenza e controllo territoriale orchestrato dalla ‘ndrangheta. L’omicidio dell’avvocato Fioretto e di sua moglie potrebbe essere stato motivato da interessi legati a questa rete criminale, anche se le motivazioni specifiche restano da chiarire.
Le Implicazioni della Riforma Cartabia
La particolarità di questo processo è data anche dalla sua collocazione temporale rispetto alla riforma Cartabia. Quest’ultima ha introdotto significativi cambiamenti nel sistema penale italiano, restringendo l’applicazione del rito abbreviato per i reati punibili con l’ergastolo. Tuttavia, essendo il duplice omicidio avvenuto nel 1991, la normativa previgente consente ancora a Pietrolungo di optare per questa procedura, che potrebbe comportare uno sconto di pena in caso di condanna.
La Sfida della Corte d’Assise
Il processo che si aprirà il 17 gennaio rappresenta una sfida complessa per la Corte d’Assise di Vicenza. Oltre alla necessità di valutare prove raccolte in un arco temporale così ampio, il tribunale dovrà affrontare questioni tecniche e giuridiche legate all’evoluzione della normativa e delle tecnologie investigative. Il ruolo dei testimoni, le analisi scientifiche e il contesto storico-criminale saranno tutti elementi fondamentali per stabilire la verità.
Un Caso Emblematico per la Giustizia Italiana
La vicenda Pietrolungo è un esempio emblematico di come la giustizia italiana possa, anche dopo molti anni, perseguire la verità e cercare di chiudere i conti con il passato. Questo caso mostra come l’integrazione di nuove tecnologie investigative, come l’analisi del DNA e delle impronte digitali, possa riaprire spiragli di luce anche nei cosiddetti “cold case”.
Verso il Processo
Mentre il processo si avvicina, rimangono molte domande senza risposta. Quali erano le reali motivazioni dietro l’omicidio di Pierangelo Fioretto e Mafalda Begnozzi? Quali saranno le strategie difensive adottate da Pietrolungo? E soprattutto, il tribunale sarà in grado di fornire una risposta definitiva a un caso che ha segnato profondamente la comunità di Vicenza? L’apertura del processo il 17 gennaio rappresenterà un momento di grande attenzione mediatica e pubblica. La speranza è che questa fase conclusiva possa finalmente portare giustizia alle vittime e alle loro famiglie, chiudendo un capitolo oscuro della cronaca giudiziaria italiana.
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