Un bilancio drammatico quello della Calabria che, già nei primi giorni del 2025, ha dovuto seppellire un uomo di solo 38 anni. Era il 3 gennaio scorso quando, in un incidente sul lavoro a Lamezia Terme, Francesco Stella ha perso la vita cadendo. L’uomo, impegnato in un’azienda di profilati nella zona industriale di San Pietro Lametino, è precipitato da un’impalcatura da un’altezza di circa sei metri, riportando un trauma fatale alla testa. Nonostante il tempestivo intervento del personale sanitario, ogni tentativo di soccorso si è rivelato vano.

L’ennesima tragedia nel settore edilizio

A un mese dalla drammatica vicenda, il settore edilizio continua a essere tra i più esposti a eventi di questa gravità - come nel caso del 26enne Maicol Affatato di Mandatoriccio, morto il 27 gennaio per un cedimento del tetto -, evidenziando ancora una volta la necessità di un rigoroso rispetto delle norme di sicurezza. Il contratto collettivo nazionale di lavoro per l’edilizia prevede precise disposizioni in materia di prevenzione degli infortuni, obbligando le aziende a fornire formazione specifica ai lavoratori, dispositivi di protezione individuale adeguati e a garantire controlli regolari sulle impalcature e i macchinari impiegati nei cantieri.

La denuncia dei sindacati e il richiamo alla sicurezza

Di fronte a questa ennesima tragedia, la Cgil Calabria e la Fillea Cgil hanno espresso cordoglio e vicinanza alla famiglia di Francesco Stella, sottolineando come episodi del genere possano essere evitati attraverso un rigoroso rispetto delle normative. Gianfranco Trotta, segretario generale della Cgil Calabria, e Simone Celebre, segretario della Fillea Cgil, hanno ribadito la necessità di controlli più serrati per assicurarsi che tutte le misure di sicurezza siano effettivamente adottate dai datori di lavoro. Secondo Celebre, l’inosservanza delle regole di sicurezza nei cantieri non è soltanto una questione di responsabilità legale, ma una vera e propria emergenza che mette quotidianamente a rischio la vita dei lavoratori.

Francesco Stella
Francesco Stella

Un bilancio drammatico

La scomparsa di Francesco Stella - il primo in tutta Italia a morire sul lavoro nel 2025 -, si inserisce in un quadro più ampio di allarme per la sicurezza sul lavoro in Italia. Secondo i dati dell’Osservatorio di Bologna, il 2024 si è chiuso con un bilancio di 1.481 vittime, di cui 1.055 decedute direttamente sul posto di lavoro e le restanti durante gli spostamenti per motivi lavorativi. L’anno appena trascorso ha visto alcune delle più gravi stragi nel settore, come i cinque morti a Casteldaccia, i sette di Suviana e i cinque operai deceduti nei tragici incidenti alla Esselunga di Firenze e a Calenzano.

Un appello per una maggiore tutela dei lavoratori

Di fronte a questi numeri allarmanti, la necessità di interventi concreti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro diventa sempre più urgente. Le istituzioni e gli organi di controllo sono chiamati a intensificare le ispezioni nei cantieri e a sanzionare duramente chi non rispetta le normative vigenti. La sicurezza sul lavoro non può essere considerata un optional, ma un diritto imprescindibile per tutti i lavoratori. La morte di Francesco Stella deve rappresentare un monito affinché tragedie simili non si ripetano, restituendo dignità e tutela a chi ogni giorno rischia la vita sul posto di lavoro.