Lotta al caporalato: a Co-Ro la visita del Commissario Straordinario Maurizio Falco
Maurizio Falco è stato nominato per organizzare la spesa dei 200 milioni che il Pnrr ha destinato ai Comuni nel contrasto al fenomeno del caporalato
L'arrivo del prefetto Falco
A Corigliano-Rossano, nella sede comunale di Palazzo Bianchi, è stato accolto il prefetto Maurizio Falco, Commissario straordinario della Presidenza del Consiglio al contrasto del fenomeno del caporalato. Falco è stato ricevuto del sindaco Flavio Stasi, dal vicesindaco Giovanni Pistoia, dall'Assessore alla Città Solidale, Marinella Grillo. La visita del Commissario in città rientra nell'ambito di una serie di verifiche che l’ufficio governativo ha attivato rispetto ai progetti, finanziati dal PNRR, per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura.
Grande attenzione sul tema del caporalato
“Sono qui perché su questo tema c'è grande attenzione del Governo e la nomina di un commissario acceleratore lo dimostra - ha dichiarato il prefetto Maurizio Falco - Proprio per questo è stato importante fare un giro di verifiche in ogni città interessata da queste progettualità. Per altro sono stato felice di tornare in questa bella città dove, alcuni anni fa, avevo già seguito un intervento afferente al PON sicurezza”.
Maurizio Falco è stato nominato proprio per organizzare la spesa dei 200 milioni che il Pnrr ha destinato ai Comuni nel contrasto al fenomeno del caporalato. Al suo insediamento aveva dichiarato quanto fossero necessari maggiori controlli da parte di Ispettorato del lavoro, Inps, Inail e forze dell’ordine e che per imprimere un’efficacia diversa alle azioni fosse necessario un coordinamento delle forze in campo.
Caporalato: la visita di Maurizio Falco
"Una piaga che va gestita”
“Sono felice della visita in città del Prefetto Maurizio Falco - ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi - per l'attenzione e per lo spirito fattivo dimostrati. Quello degli insediamenti abusivi nell'ambito dei flussi migratori generati dall'agricoltura è un tema che attraversa la città e che, se non gestito, genera da un lato ghettizzazione e sfruttamento, dall'altro insicurezza urbana e degrado. Il Comune negli anni ha posto molta attenzione a questa tematica e credo sia emerso anche nel confronto di questa mattina”.
Il caporalato in Calabria
La regione detiene il triste primato nazionale per il tasso di lavoro irregolare, con il 19,6% degli occupati coinvolti in attività non regolari, a fronte di una media nazionale dell'11,3%. Secondo un'analisi della Cgia di Mestre, il valore aggiunto prodotto dal lavoro irregolare in Calabria ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, pari all'8,3% del valore aggiunto totale regionale.
Questo fenomeno è particolarmente diffuso nel settore agricolo, dove i lavoratori, spesso migranti, sono sottoposti a condizioni di sfruttamento estremo, con orari massacranti e salari ben al di sotto degli standard contrattuali.