Riceviamo e pubblichiamo:

In relazione a quanto avvenuto nella giornata del 13 febbraio in cui sei consiglieri comunali ,quattro di maggioranza e due di opposizione, protocollando le proprie dimissioni hanno provocato la decadenza automatica del sindaco Ambrogio,al fine di impedire qualsiasi mistificazione della verità dei fatti e la strumentalizzazione di  posizioni assunte in assoluta buona fede,il capogruppo di minoranza architetto Marcello Mazza al fine fa chiarezza  su quanto accaduto e, ribadisce, con quell'onestà intellettuale, che caratterizza da sempre la sua persona, di essere stato tenuto completamente all'oscuro dell' iniziativa dei due consiglieri di minoranza Nigro e Fuorivia e di aver appreso della loro volontà di rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere comunale solo quando questo era già avvenuto.

L'architetto è stato infatti informato solo nella mattinata di giovedì 13 febbraio, mentre le dimissioni erano già state apposte su apposito documento al cospetto del notaio nel tardo pomeriggio di mercoledì 12 e protocollate all'incirca nello stesso momento in cui il capogruppo prendeva atto di quanto avvenuto.

L’operato e la azione politica dell’ architetto Mazza, si sono da sempre contraddistinti per il rispetto del principio di democrazia  all'interno del gruppo, per la promozione del dialogo e del confronto, guidando il gruppo CAMBIAMENTI senza mai arroganza e presunzione ma favorendo la partecipazione collegiale alle scelte politiche.

E anche in questa particolare situazione aveva espresso la sua volontà di riportare la discussione all'interno del gruppo e di riferire ovviamente su quanto si stava delineando, ma era troppo tardi, tutto era già avvenuto, come dimostra la tempistica di quanto accaduto, verificabile dagli atti.

E allora sarebbe opportuno conoscere la verità dei fatti, il valore delle persone, prima di fare illazioni false anche a mezzo stampa, attribuendo, a chi è persona forse troppo perbene responsabilità che non gli appartengono come l’aver spaccato in due il gruppo consiliare.