Balneazione e concessioni in Calabria: tra crescita, abusivismo e sfide future
La gestione delle concessioni demaniali marittime in Calabria è al centro di un dibattito cruciale, mentre il settore turistico si prepara per la stagione balneare 2025.
La gestione delle concessioni demaniali marittime in Calabria è al centro di un dibattito cruciale
Mentre il settore turistico si prepara per la stagione balneare 2025. In un contesto di rinnovata attenzione, ad esempio, il Comune di Bova Marina ha già avviato una procedura pubblica per l'assegnazione di concessioni temporanee a fini turistico-ricreativi, anticipando le necessità organizzative per la prossima estate. La Calabria, infatti, è una regione in forte crescita nel comparto balneare. Negli ultimi tredici anni, il numero di stabilimenti balneari è aumentato di 351 unità, un record che posiziona la regione al primo posto in Italia per crescita nel settore. Attualmente, il 29,4% dei 614 km di costa calabrese è occupato da stabilimenti balneari, campeggi, circoli sportivi e complessi turistici. Questa espansione, tuttavia, solleva interrogativi sull’impatto ambientale e sulla sostenibilità.
Per rispondere alle esigenze di un turismo sempre più destagionalizzato, la Regione Calabria ha recentemente approvato un atto di indirizzo per consentire agli stabilimenti balneari di operare durante tutto l’anno. Questa misura mira a incentivare il turismo anche nei mesi invernali, contribuendo a diversificare l’offerta e a ridurre la stagionalità.
Nonostante questi progressi, il settore è in parte condizionato dalla recente sentenza del Consiglio di Stato
che ha esteso l’efficacia delle concessioni demaniali marittime già scadute fino al 30 settembre 2027, con possibilità di ulteriore proroga tecnica fino al 31 marzo 2028, in caso di ragioni oggettive come contenziosi pendenti o difficoltà procedurali. Questa proroga è stata confermata dal Consiglio di Stato, che ha preso atto delle modifiche normative introdotte dal “decreto Salva infrazioni” (DL 16 settembre 2024, n. 131, convertito in legge n. 166 del 14 novembre 2024), sancendo così un termine definitivo per l'efficacia delle concessioni. Secondo Confesercenti Nazionale, questi interventi legislativi forniscono chiarezza e stabilità per gli operatori del settore.
In parallelo, il problema dell’abusivismo edilizio continua a rappresentare una sfida importante per il territorio calabrese. Secondo il III Report di Legambiente sull’abusivismo edilizio, dal 2004 al 2023 sono state emesse 6.197 ordinanze di demolizione nella regione, ma solo il 9,6% è stato eseguito. La provincia di Cosenza detiene il primato per il numero di ordinanze emesse (3.907), mentre Vibo Valentia registra il tasso di esecuzione più alto (18,6%).
L’abusivismo è particolarmente diffuso lungo le coste, dove si concentra una parte significativa delle attività turistiche e balneari.
Questo fenomeno non solo compromette il paesaggio naturale, ma incide negativamente sulla sicurezza dei cittadini e sulla sostenibilità ambientale. Rafforzare i controlli, eseguire le demolizioni e promuovere una cultura del rispetto delle normative sono passi indispensabili per contrastare questo fenomeno.
È importante sottolineare che, in caso di nuove assegnazioni delle concessioni demaniali marittime, il concessionario uscente ha diritto a un indennizzo per gli investimenti effettuati e non ammortizzati, come previsto dall’art. 4 della legge n. 118/2022. Secondo Confesercenti Nazionale, i Comuni possono avviare procedure selettive rispettando i criteri stabiliti dalla normativa e attendendo il decreto ministeriale, previsto entro il 31 marzo 2025, che definirà le modalità per il calcolo dell’equa remunerazione.
La Calabria si trova quindi a un bivio: da un lato, un settore turistico balneare in espansione, sostenuto da interventi normativi che favoriscono l’operatività degli stabilimenti tutto l’anno; dall’altro, le sfide legate all’abusivismo, all’incertezza normativa e all’impatto ambientale. Per garantire uno sviluppo sostenibile, sarà essenziale un impegno congiunto tra istituzioni, operatori e cittadini. La gestione responsabile delle concessioni e un’efficace lotta all’abusivismo possono contribuire non solo a migliorare l’immagine della regione, ma anche a valorizzare il suo patrimonio naturale e culturale, rendendolo un punto di riferimento per il turismo responsabile e di qualità.