Sanità: Ferro,grave taglio guardie mediche, ritirare atto Asp
Wanda Ferro, deputato di Fratelli d'Italia, ha presentato un'interrogazione al presidente
del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto
sulla "grave vicenda del taglio delle guardie mediche in
provincia di Catanzaro" per chiedere loro che "assicurino la
revoca della relativa delibera da parte dell'Azienda sanitaria
provinciale".
"Ferro nella sua interrogazione - è scritto in un comunicato
- ha ricordato che i sindaci della provincia di Catanzaro si
sono dichiarati pronti a rassegnare le dimissioni in massa se
non si troverà presto una soluzione alla grave situazione
sanitaria che si sta delineando a seguito della delibera 64
dello scorso 12 febbraio emanata dai commissari prefettizi che
guidano l'Asp di Catanzaro, con cui sono stati soppressi i due
terzi delle postazioni di Guardia Medica ricadenti nel
territorio degli 80 comuni dell'Asp di Catanzaro, con
particolare riferimento a quelle di piccoli comuni, disagiati,
montani e distanti dai centri maggiori". "La scellerata
riorganizzazione del servizio di continuità assistenziale -
afferma il deputato di Fdi - prevede una riduzione delle
postazioni delle guardie mediche dalle attuali 60 alle
programmate 25, con evidenti negative ricadute sulla risposta
della sanità alle emergenze durante le ore notturne, nei
prefestivi e festivi, ma, soprattutto, sui livelli minimi di
continuità assistenziale che, di fatto, rischiano di essere
annullati, nei molti comuni che si trovano distanti anche quasi
venti chilometri e collegati con strade tortuose e di montagna.
In particolare il distretto di Catanzaro da 22 scende a 11
postazioni, quello di Lamezia Terme da 21 a 9 e quello di
Soverato da 17 a 5, con una rivisitazione delle Uccp (Unità
Complessa di Cure Primarie, ricomprendono non solo i medici ma
anche gli specialisti ambulatoriali) e delle Aft (aggregazioni
funzionali territoriali, composte da medici 'in rete')
attualmente presenti".
"Secondo l'on. Wanda Ferro - è detto ancora nel comunicato -
tale scelta di smantellamento della sanità, se verrà confermata,
porterà a un aggravio di perdita dei posti di lavoro dei medici
e operatori sanitari che con abnegazione lavorano
quotidianamente, nonostante le molteplici difficoltà che, come è
noto, affliggono la sanità calabrese. Per questo
nell'interrogazione si chiede al governo di intervenire affinché
venga revocata la delibera e per 'assicurare ai cittadini della
provincia di Catanzaro i necessari livelli di assistenza
sanitaria, quale diritto costituzionalmente garantito'".