Coronavirus, l'appello di UNICEF: 1,6 miliardi di dollari per coprire i bisogni dei bambini
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COVID-19, nuovo appello UNICEF per 1,6 miliardi di dollari
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Coronavirus, UNICEF lancia un nuovo appello per 1,6 miliardi di dollari per coprire i bisogni dei bambini colpiti dalla pandemia da COVID-19
Studio UNICEF: circa il 77% dei bambini sotto i 18 anni nel mondo, ovvero 1,8 miliardi, vivono in uno dei 132 paesi con qualche forma di restrizione alla libertà di movimento dovuta al COVID-19.
12 maggio 2020 – L’UNICEF ha lanciato un appello di 1,6 miliardi di dollari per supportare la sua risposta umanitaria per i bambini colpiti dalla pandemia da COVID-19, rispetto ai 651,1 milioni di dollari richiesti in un appello simile a fine marzo. Questo incremento riflette le devastanti conseguenze socioeconomiche della malattia e I bisogni crescenti delle famiglie. Mentre la pandemia entra nel quinto mese, il costo per aiuti, spedizioni e dazi per le cure aumenta drammaticamente.
“La pandemia è una crisi sanitaria che sta velocemente diventando una crisi dei diritti dei bambini”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “Le scuole sono chiuse, i genitori senza lavoro e le famiglie sono sempre più sotto pressione. Mentre iniziamo a immaginare come può essere il modo post COVID, questi fondi ci aiuteranno a rispondere alla crisi, a riprenderci dalle sue conseguenze e proteggere i bambini dagli effetti a catena.”
L’accesso a servizi essenziali come cure mediche e vaccinazioni di routine è già stato compromesso per centinaia di milioni di bambini e questo potrebbe portare a un significativo aumento della mortalità infantile. Allo stesso tempo, la salute mentale e l’impatto psicosociale di restrizione alla libertà di movimento, chiusura delle scuole e conseguente isolamento probabilmente aggraveranno i già elevati livelli di stress, soprattutto per i bambini vulnerabili.
Secondo uno studio dell’UNICEF circa il 77% dei bambini sotto i 18 anni nel mondo, ovvero 1,8 miliardi, vivono in uno dei 132 paesi con qualche forma di restrizione alla libertà di movimento dovuta al COVID-19.
I fattori di rischio per violenza, abuso e abbandono sono in crescita per i bambini che vivono in condizioni di libertà di movimento ristretta e declino socio-economico. Le ragazze e le donne sono maggiormente esposte a rischi di violenza sessuale e di genere. In molti casi bambini rifugiati, migranti, sfollati interni e coloro tornati alle proprie case, stanno affrontando accesso ridotto a servizi e protezione e un’esposizione maggiore a xenofobia e discriminazione.
“Abbiamo visto le conseguenze della pandemia in paesi con sistemi sanitari più avanzati e siamo preoccupati per cosa potrebbe succedere nei paesi con sistemi più deboli e minore disponibilità di risorse,” ha continuato Fore.
L’UNICEF sta concentrando la sua risposta alla pandemia sui paesi con crisi umanitarie pregresse – lavorando sulla prevenzione della trasmissione e per mitigare gli impatti collaterali su bambini, donne e popolazioni vulnerabili, soprattutto per quanto riguarda l’accesso a cure mediche, nutrizione, acqua, servizi igienico-sanitari, istruzione e protezione.
Finora l’UNICEF ha ricevuto 215 milioni di dollari in supporto alla sua risposta alla pandemia.
Ulteriori fondi aiuteranno l’UNICEF a costruire sui risultati già raggiunti, fra cui:
- oltre 1,67 miliardi di persone raggiunte con messaggi di prevenzione al COVID-19 sul lavarsi le mani e corrette pratiche igieniche su come tossire e starnutire;
- oltre 12 milioni di persone raggiunte con aiuti essenziali per acqua e servizi igienico-sanitari;
- l’UNICEF ha inviato oltre 6,6 milioni di guanti, 1,3 milioni di mascherine chirurgiche, 428.000 respiratori N95, 291.000 camici, 13.000 occhiali, 63.500 visiere, 200 concentratori di ossigeno e 34.500 test diagnostici per il COVID-19, in supporto a 52 paesi che stanno rispondendo alla pandemia;
- circa 80 milioni di bambini sono stati raggiunti con apprendimento a distanza o a casa;
- oltre 10,9 milioni di bambini e donne stanno ricevendo servizi sanitari essenziali nelle strutture supportate dall’UNICEF;
- oltre 830.000 bambini, genitori e persone che si prendono cura dei bambini hanno ricevuto supporto psicosociale e per la salute mentale basato sulla comunità.
ITALIA- “Per dare un concreto sostegno agli operatori sanitari impegnati in prima linea nel nostro paese nella lotta al COVID-19, con due operazioni - effettuate il 30 marzo e il 27 aprile - abbiamo consegnato alla Protezione Civile 55 pallet di aiuti UNICEF, che comprendono mascherine protettive N 95 e FFp2, guanti chirurgici e monouso, camici, tute integrali, disinfettanti; vogliamo ringraziare il Commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri e la Protezione Civile per la grande disponibilità offerta”, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.
“Come UNICEF Italia stiamo promuovendo una campagna di raccolta fondi che ci vedrà impegnati in prima persona per affrontare questa emergenza anche nei prossimi mesi. In questo momento particolare abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Vi chiediamo di fare una donazione tramite il sito web www.unicef.it/coronavirus”, ha aggiunto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.