Tar Calabria rigetta il ricorso contro la revoca della concessione demaniale marittima
Revocata la concessione marittima per legami con la criminalità, conferma del Tar Calabria
Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) della Calabria, nella sua Sezione Seconda, ha respinto definitivamente il ricorso presentato da un’associazione di diportisti di Vibo Valentia Marina. L’associazione aveva impugnato il decreto del 2023 con cui l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio aveva revocato la concessione demaniale marittima n. 8/2020 intestata alla stessa associazione.
Tar Calabria
Le ragioni della revoca della concessione
A spiegare le motivazioni alla base di questa decisione è stata la stessa Autorità, che ha comunicato che la revoca era stata disposta a causa di “evidenti vicinanze” con la criminalità organizzata di vari componenti dell’organo direttivo dell’associazione. Tra questi, figuravano il presidente, il vicepresidente e il segretario del Cda, oltre a numerosi associati, alcuni dei quali avevano anche precedenti penali. La Questura di Vibo Valentia aveva infatti sottolineato l’esigenza di un controllo preventivo più rigoroso, evidenziando il rischio di infiltrazioni malavitose all'interno dell'associazione, con il conseguente pericolo di un asservimento alle logiche della criminalità.
La valutazione preventiva delle autorità
Secondo l'Autorità di Sistema Portuale, il rischio di infiltrazione mafiosa era ritenuto "altamente sussistente". La valutazione, pur non avendo comportato un'accusa penale diretta nei confronti degli individui coinvolti, si è basata sulla necessità di prevenire il pericolo di contagio malavitoso nelle attività economiche marittime e portuali. Tale decisione ha portato all’adozione del Decreto n. 41/2023, la cui validità è stata confermata dal Tar di Catanzaro. L'Autorità ha chiarito che la sua azione non si basava su un’accertata responsabilità penale, ma sulla necessità di proteggere l’interesse pubblico e prevenire infiltrazioni mafiose, rispettando così il principio di prevenzione anziché punizione.
Il contrasto preventivo alla criminalità organizzata
Il decreto dell’Autorità di Sistema Portuale, che ha determinato la revoca della concessione all’associazione, si inserisce nell’ambito di un'azione di contrasto preventivo alle infiltrazioni mafiose nelle attività economiche legate al settore marittimo e portuale di Vibo Valentia Marina. L'azione dell'Autorità prosegue con il supporto delle forze di polizia e delle autorità statali, nel rigoroso rispetto del principio di legalità, per garantire che le attività portuali non diventino terreno fertile per il crimine organizzato.
Con questa decisione, l'Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio ribadisce la sua determinazione nel contrastare qualsiasi tentativo di infiltrazione mafiosa nelle attività economiche portuali. La vicenda sottolinea l'importanza della prevenzione amministrativa e la necessità di proteggere gli spazi pubblici e le risorse economiche da possibili contaminazioni criminali.