Unical, ritorno della didattica in presenza. Rinnovamento è Futuro e Athena: "regna la confusione sulla ripresa"
"Siamo ormai a una settimana dall’inizio della sessione d’esami di Settembre e a meno di un mese dall’inizio dei corsi e all’Università della Calabria regna l’incertezza e la confusione sulle modalità di ripresa delle attività didattiche".
Queste le parole di Rinnovamento è Futuro e Athena sull'attuale momento di ripresa all'Università della Calabria.
"Dopo i tuonanti annunci di rientro in presenza prima delle vacanze estive, il silenzio dell’Unical è assordante ed è l’unica risposta all’esigenza di certezza - in particolar modo - degli Studenti fuorisede, che necessitano del giusto tempo per predisporre il rientro (o - nella maggior parte dei casi - il primo trasloco) nell’area urbana dell’Ateneo.
L’ultima indicazione proferita dal Magnifico Rettore, in Senato Accademico, è che si sarebbe rientrati in presenza a tutti i costi e senza eccezioni, arrivando a dire che finanche l’erogazione della Didattica per studenti positivi o in quarantena sarebbe stata rimessa “alla sensibilità dei Docenti”; salvo poi sconfessare tutto con una nota stampa che ha ulteriormente dimostrato il rispetto del Magnifico Rettore per gli Organi.
La percezione, a fronte degli annunci dell’Ateneo, è che il tanto sbandierato rientro in presenza possa non avvenire e, per questo, in molti restano convinti della possibilità che venga prorogata la didattica mista, posticipando la ricerca di un alloggio (nel caso dei fuorisede) e rischiando di non farsi trovare pronti al rientro in presenza (il che dimostra la scarsa credibilità di questa Governance agli occhi degli Studenti).
Ad acuire questa situazione di disagio è l’atteggiamento per nulla chiaro e decisionista del Ministero dell’Università che, oltre a imporre il green pass per Studenti e personale, non ha in nessun modo previsto - ad esempio - tamponi gratuiti per garantire il green pass a tutti al fine di poter effettivamente rientrare tutti in presenza.
Nè tantomeno l’Unical si è adoperata, come fatto invece con i Docenti e il PTA, per organizzare la vaccinazione degli Studenti in-house. Ma il disinteresse verso gli Studenti è storia vecchia e consolidata ad Arcavacata.
Ci chiediamo allora che cosa ne sarà degli Studenti non vaccinati: nonostante il preciso e puntuale pagamento delle tasse saranno impossibilitati a seguire ogni attività, a meno che non vogliano spendere altri 250-300 euro (nella più rosea delle aspettative) in tamponi ogni mese?
Per chi invece è già vaccinato, come funzionerà il rientro in presenza?
Per gli Studenti disabili o fragili, che in tanti ci contattano preoccupati, cosa predisporrà l’Ateneo, vista la loro esenzione dall’obbligo di esibire la certificazione verde?
Queste sono alcune delle domande che rivolgiamo al Magnifico Rettore, Prof. Nicola Leone, che causano preoccupazione già per il solo motivo di essere costretti a porle a pochi giorni dall’inizio delle attività.
Siamo ancora più preoccupati a causa delle prime decisioni adottate dal Governo con il D.L. 6 agosto 2021, n. 111: il distanziamento in aula viene solo raccomandato mentre sui mezzi del trasporto pubblico locale rimane la capienza all’80% e non viene richiesto il green pass; non sono, inoltre, previste risorse per la sostituzione del personale docente e tecnico amministrativo eventualmente sospeso per la mancata vaccinazione e per le misure di contenimento del contagio, come invece avvenuto per le scuole.
Siamo da sempre stati tra quelli che chiedevano un rientro in presenza e alla normalità ma abbiamo sempre chiesto condizioni di massima sicurezza.
Ciò che, invece, traspare da questo atteggiamento della Governance è che, per l’ennesima volta, si stia navigando a vista, rischiando di mettere a rischio il nostro Diritto allo Studio e la nostra Salute.
Porgiamo un’altra domanda al Magnifico Rettore, con la preghiera di riportarla all’interno del CORUC: che fine ha fatto quel tavolo di coordinamento tanto attento e scrupoloso, che si crucciava per la condizione dei pendolari e chiedeva alla Regione di impegnarsi per predisporre le giuste condizioni per il rientro in presenza e ora non ha nulla da dire ad un Ministro che ci sta abbandonando al nostro destino? Perchè adesso non riporta queste numerose criticità all’attenzione del Ministro e della CRUI?
E, infine, Magnifico Rettore: che fine ha fatto quell’Ateneo tanto operoso nel contrasto al virus, che organizzava le giornate di vaccinazione prioritaria per Docenti e PTA (salvo poi continuare a tenere chiuso il Campus) e che oggi non si degna di predisporre nè vaccini, nè tamponi gratuiti per gli Studenti che rischiano di rimanere esclusi dalle attività didattiche?
In questo momento, per il mandato che siamo chiamati ad adempiere, non abbiamo alcun’altra priorità se non quella di garantire il Diritto allo Studio indistintamente a tutti gli Studenti della nostra Università.
Attendiamo, speranzosi ma già delusi, una risposta".