Ad Armo in provincia di Reggio Calabria Cimitero dei Migranti
Cimitero dei Migranti ad Armo in provincia di Reggio Calabria

La commemorazione dei defunti, il 1° novembre, è una ricorrenza profondamente sentita in Calabria. Famiglie intere si riuniscono per rendere omaggio ai propri cari scomparsi, visitando i cimiteri, pulendo le tombe e portando fiori freschi. Tuttavia, in questo giorno di memoria e rispetto, c’è un luogo in Calabria che rischia di essere trascurato: il cimitero di Armo, noto come il cimitero dei migranti. In questo campo di sepoltura, situato nelle colline di Reggio Calabria, giacciono le salme di uomini, donne e bambini migranti, morti tragicamente durante il viaggio verso l’Europa e la speranza di una nuova vita. Eppure, ogni anno, pochi calabresi si ricordano di questo luogo e delle vite che esso custodisce.

Un Cimitero Dimenticato: Chi Ricorderà i Migranti?

La domanda sorge spontanea: quanti calabresi si recheranno al cimitero di Armo per rendere omaggio a questi migranti defunti? Quante persone si fermeranno anche solo un attimo a riflettere sulla sofferenza di coloro che sono morti lontani da casa, senza una famiglia che li possa ricordare? Non possiamo fare a meno di chiederci se, nel giorno dedicato alla memoria, non sia il momento di ampliare i nostri orizzonti e includere anche questi uomini, donne e bambini senza nome e senza voce.

In questo cimitero, le tombe sono semplici e anonime. Alcune sono segnate da croci di legno, altre non hanno nemmeno un’identità. Sono persone che hanno attraversato il mare con la speranza di una vita migliore, e che hanno trovato la morte in Calabria, lontano dai loro paesi d’origine. Ma la loro sofferenza, il loro sacrificio e la loro umanità sono aspetti che meritano di essere ricordati, soprattutto in un giorno come questo.

Una Commemorazione di Facciata: Le Passerelle Istituzionali

Ogni anno, in Calabria, assistiamo alla solita passerella di politici e rappresentanti delle istituzioni, intenti a celebrare la giornata dei defunti con discorsi solenni e fiori deposti nei cimiteri principali. Sono immagini che vediamo ripetersi da anni, e che rischiano di apparire ormai come rituali privi di reale contenuto. A parole, si onora la memoria di chi non c’è più; nei fatti, però, nessuno sembra ricordarsi di quei defunti “invisibili” che giacciono al cimitero di Armo, lontani dalle luci dei riflettori.

Dove sono le istituzioni quando si tratta di ricordare i migranti morti nel Mediterraneo e sepolti nella nostra terra? Dove sono i rappresentanti che dovrebbero dar voce a chi non può parlare, che dovrebbero ricordarci l’importanza di una solidarietà che vada oltre le frontiere? Forse, queste domande resteranno senza risposta anche quest’anno, mentre le parole di circostanza risuoneranno nei principali cimiteri calabresi e le telecamere immortaleranno una parata istituzionale che lascia amareggiati molti di noi.

Suore in visita al Cimitero dei Migranti di Armo in provincia di Reggio Calabria 

Una Questione di Cuore e di Rispetto

Come redazione di Calabria News 24, non possiamo nascondere il nostro dispiacere e il nostro malcontento per questa situazione. Riteniamo che la commemorazione dei defunti debba essere un momento di reale riflessione, un’opportunità per ricordare non solo i propri cari, ma anche coloro che non hanno nessuno a cui affidare il proprio ricordo. Possibile che non si trovi un angolo di tempo, un po’ di cuore, per onorare anche chi è morto nella nostra terra durante un viaggio di disperazione e speranza?

In una regione come la Calabria, dove l’emigrazione è stata per decenni una realtà dolorosa e condivisa, sembra inconcepibile che non si riesca a sentire empatia per questi migranti. Anche le famiglie calabresi, in passato, hanno visto partire i loro cari, in cerca di una vita migliore. Anche i calabresi hanno conosciuto il dolore dell’abbandono, della separazione e, in molti casi, della perdita. Eppure, quando sono altri a vivere questa tragedia, quando i morti sono stranieri, tutto sembra svanire in un’indifferenza che non può che lasciare amarezza.

Il Silenzio che Urla al Cimitero di Armo

Il cimitero di Armo, ogni anno, resta avvolto in un silenzio che fa male. Le poche anime che vi riposano sembrano urlare un bisogno di memoria, di una mano che deponga un fiore, di qualcuno che si fermi, anche solo per un attimo, a pensare a loro. Questo silenzio è, in realtà, un grido che dovrebbe risuonare nelle coscienze di tutti noi.

Questi migranti morti e sepolti ad Armo non avevano scelto la Calabria come loro ultima destinazione. Eppure, è la Calabria che li ha accolti nella morte, è questa terra che li ha accolti e dove le loro vite hanno trovato un epilogo tragico. Non meritano anche loro un posto nei nostri cuori? Non meritano anche loro un ricordo, una preghiera, un semplice segno di rispetto?

Una Calabria che Dimentica è una Calabria che Perde

Nel trascurare i migranti sepolti ad Armo, la Calabria perde una parte della propria umanità, della propria capacità di accogliere e ricordare. E se non siamo capaci di ricordare anche questi defunti, come possiamo affermare di avere un cuore aperto e solidale? La Calabria è stata, nei secoli, una terra di emigrazione, ma anche di accoglienza. È una terra che conosce la sofferenza, la partenza e la speranza. Se dimentichiamo i migranti di Armo, dimentichiamo anche un pezzo della nostra storia e della nostra identità.

Il 1° novembre dovrebbe essere un giorno di vera memoria, un’occasione per riflettere sui valori di solidarietà e umanità. Come Calabria News 24, lanciamo un appello ai nostri lettori, alle istituzioni, a tutti coloro che credono nell’importanza della memoria e del rispetto. Invitiamo tutti a fermarsi un momento e a ricordare anche quei defunti invisibili, sepolti ad Armo, che meritano una dignità, un riconoscimento, un fiore.